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Nicaragua: sciopero per l'aumento ostacolato dal Fmi
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Quella che sta per iniziare sarà una settimana molto intensa per il Nicaragua. Mentre i due principali partiti del paese, Fsln e Plc, continuano a trascinare un Dialogo Nazionale con il governo del Presidente Bola㱀os senza però risultati evidenti, i settori sociali cominceranno a far sentire la propria voce in modo sempre più forte in difesa dei propri diritti, ogni giorno sempre più calpestati. Il Ministero dell'educazione ha recentemente varato una misura che prevede il misero aumento di 433 cordobas (26 dollari), in concetto di buono che quindi non partecipa al conteggio delle tredicesima e al conteggiato ai fini pensionistici e che porterebbe il salario di un maestro delle elementari a circa 96 dollari e a 107 dollari per un professore delle superiori. A questa misura i sindacati dei maestri hanno reagito promuovendo uno sciopero che ormai dura da una settimana bloccando l'inizio dell'anno scolastico con un adesione di quasi il 90 per cento dei maestri. Il Ministero del lavoro ha fatto quadrato intorno alla posizione del governo ed ha dichiarato lo sciopero illegale decidendo di sospendere il salario dei maestri e operare per eventuali licenziamenti.
I sindacati dei maestri hanno immediatamente presentato ai tribunali un ricorso e per sostenerlo scendono in piazza con una marcia che trova l'alleanza del sindacato dei lavoratori della sanità. Questi ultimi protestano in quanto il Presidente della Repubblica, Enrique Bola㱀os, ha vietato la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Bilancio Generale della Repubblica recentemente approvato dal parlamento nazionale che rende effettivi gli aumenti di salario per il settore della sanità e dell'educazione. Dietro alla manovra di Bola㱀os c'è il ricatto del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), che impedisce al governo nicaraguense l'aumento della spesa pubblica. La minaccia è la sospensione dei prossimi finanziamenti e il Presidente Bola㱀os si guarda bene dal cercare una reale ridistribuzione fiscale per trovare i fondi da destinare a questi settori, che sono tra i più emarginati del Nicaragua.
"I primi due anni il governo ha dato gli aumenti accordati, ma con l'arrivo di Enrique Bola㱀os le cose si sono arenate. Durante gli ultimi tre anni abbiamo dovuto mantenere una lotta costante che ha portato anche a licenziamenti ed arresti di maestri e maestre" commenta Josè Antonio Zepeda, maestro e segretario generale dell'Asociaciòn Nacional de Educadores de Nicaragua (ANDEN) la famosa Confederazione sindacale da sempre alla testa delle lotte dei maestri del Nicaragua.
" Senza dubbio le autorità governative vogliono rispettare il proprio programma macroeconomico, ma il tetto di qualsiasi casa, pur bello che sia, crolla se non è supportato da fondamenta solide. Questo è quello che abbiamo più volte segnalato al governo ed abbiamo anche chiesto che si riequilibri il carico impositivo all'interno della società. Si dovrebbe anche riorganizzare lo Stato controllando, ad esempio, i salari esagerati dei funzionari pubblici, in modo da poter vivere in questo paese, che è ricco di risorse ma impoverito da questa distribuzione incorretta e per avere una distribuzione più equa della ricchezza". [AT]
Altre fonti: Peace Reporter