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Diritti umani: l'impegno delle Ong al WSF e al WEF
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La Global March, Mani Tese e CGIL, CISL e UIL lanciano al World Social Forum di Bombay il Congresso Mondiale di ex bambini lavoratori sullo sfruttamento del lavoro minorili. Il Congresso, che si terrà a Firenze nel prossimo maggio, radunerà 300 ragazzi, alcuni dei quali saranno al WSF per dire no allo sfruttamento dell'infanzia. L'evento è organizzato in occasione dell'anniversario della Global March che dal 1998 rappresenta la più vasta campagna mai lanciata contro lo sfruttamento del lavoro minorile.
Ai diritti dei minori e il mondo globalizzato saranno dedicati i due dibattiti di Terre des hommes (Tdh). La liberalizzazione dell'economia mondiale secondo Tdh nasconde la miseria di milioni di bambini. Per affrontare questa situazione, e applicare veramente la Convenzione sui diritti dell'infanzia, è necessario aprire un dialogo serio, senza compromessi o violenze. "Le forze del mercato da sole non riescono a venire incontro ai bisogni di 46 milioni di bambini asiatici e 42 milioni di bambini africani, tra i 6 e gli 11 anni che non frequentano la scuola", dichiara Raffaele K. Salinari, presidente della Federazione Internazionale Terre des hommes. "Gli Stati hanno la responsabilità primaria di garantire l'accesso all'educazione e alla salute, attraverso servizi pubblici di qualità per tutti".
Amnesty International, sarà presente anche al World Economic Forum di Davos dove lancerà due rapporti e terrà una serie di incontri con altre Ong
presenti al Forum. "Il contributo dei diritti umani è cruciale per riuscire a mobilitare e rompere le barriere che emarginano milioni di donne, uomini e bambini in tutto il mondo - privandoli dell'accesso alla giustizia sociale e legale", ha dichiarato Irene Khan. E Amnesty International, Oxfam e IANSA (International Action Network on Small Arms) porteranno al Forum di Davos anche la campagna Control Arms chiedendo il sostegno per un Trattato internazionale sul commercio di
armi leggere e invitando i presenti al Forum ad aggiungere il proprio volto alla Million Faces Petition per chiedere controlli più severi sulle armi.