Continua la pressione Stop Bolkestein!

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Le recenti dichiarazioni del presidente della commissione europea Barroso rispetto a una possibile revisione della direttiva Bolkestein, non hanno fermato la pressione della Campagna Stop Bolkestein! che continua a chiedere la cancellazione della direttiva in quanto vede una minaccia al mercato del lavoro introducendo tra le altre misure la possibilità per le aziende europee di rivedere i diritti sindacali in base alla nazione in cui ha sede e non in quello dove opera.

Secondo i promotori della campagna "Stop Bolkestein!" - che vede a capofila Attac Italia - "la cautela è d'obbligo in quanto non si sa che direzione prenderà tale revisione". "Sicuramente, le dichiarazioni del Presidente della Commissione sono in parte dovute alla crescente pressione esercitata dai progressisti europei della società civile, dai sindacati e dai partiti politici. L'attuale Presidenza di turno dell'UE, lussemburghese sta rallentando l'iter, mentre è prevedibile un'accelerazione a partire da luglio 2005, quando la Presidenza sarà assunta dal Governo Inglese, favorevole 'senza se e senza ma' alla Direttiva Bolkestein". Nessuno dei vari governi europei ha espresso critiche più o meno approfondite o ne ha chiesto il ritiro per il "principio del Paese d'origine", vero 'cuore' della Direttiva.

L'unica presa di posizione di Chirac ha a che fare con il timore che la troppo forte identificazione dell'idea di Europa con la Direttiva Bolkestein metta a repentaglio il risultato del referendum sul Trattato costituzionale Europeo, che in Francia si terrà nel prossimo luglio. Occorre anche aggiungere come, sebbene diverse categorie sindacali confederali europee si siano schierate per il ritiro della Direttiva (Funzione Pubblica, Scuola, Trasporti, Edili), la CES in quanto tale sia ancora su una posizione fortemente emendativa, senza richiesta di ritiro 'tout court' della Direttiva Bolkestein.

Ma di fatto tutte le richieste emendative non mettono in discussione il "principio del Paese d'origine" in quanto tale, bensì l'eventuale estensione del suo campo di applicazione. Ma poiché questo principio costituisce un vero e proprio cambio di paradigma, è evidente come una sua approvazione -anche limitata ad un solo, e nemmeno il più importante dei settori di servizi previsti- muterebbe il senso fondativo dell'UE. Sarebbe a quel punto estremamente facile procedere per successive estensioni. Ecco perché occorre tener ferma - e le Campagne nazionali ed europea lo stanno facendo- la richiesta di ritiro 'senza se e senza ma' della Direttiva Bolkestein.

In questa fase, varie commissioni del Parlamento europeo sono impegnate a studiare il testo iniziale del progetto di direttiva Bolkestein. Questo progetto sarà analizzato dal Consiglio Competitività a partire dal 7 e 8 marzo prossimi. La scadenza fissata dalla commissione per la prima lettura presso il Parlamento europeo è il mese di giugno 2005.

In questo contesto, la mobilitazione Stop Bolkestein continua a livello nazionale e a livello europeo. Tra le proposte in campo c'è quella di realizzare convegni sulla Direttiva Bolkestein ( a questo proposito, si può prendere contatto, in ogni territorio con le altre organizzazioni promotrici della Campagna Nazionale) cercando di costruire comitati o coordinamenti territoriali della Campagna che si potrebbero impegnare nella raccolta firme sulla petizione che si può scaricare direttamente dal sito di Attac-Italia. Il sito della campagna internazionale è stato tradotto in 6 lingue e ha raccolto oltre 35.000 firme, più di 100 sostegni da parte di organizzazioni, e circa 10.000 firme su carta. Nel sito è stato inserito un argomentario in cui il progetto di direttiva viene spiegato in modo dettagliato.

La Campagna rilancia quindi la mobilitazione decisa al Forum sociale europeo che si terrà a margine del Consiglio europeo di primavera, domenica 19 marzo a Bruxelles che vedrà sindacati, associazioni e movimenti sociali uniti chiedendo più diritti sull'Europa sociale e sull'opposizione al progetto di direttiva Bolkestein.

Fonti: Campagna europea Stop Bolkestein, Attac Italia

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