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Attac, il 1° maggio per una pensione pubblica
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"Dopo una vita di precarietà una pensione da fame" è lo slogan di Attac Italia per la festa del 1° maggio che richiama la precarietà del lavoro e della pensione. Nel comunicato di Attac si legge: "Le forme di lavoro precario e di collaborazione temporanea,con l'attuale regime previdenziale contributivo ed individualistico, daranno luogo a pensioni da indigenza. I lavoratori e le lavoratrici a tempo determinato riceveranno una pensione ridotta a causa delle forme decontributive a favore delle imprese per incentivare questo tipo di contratto. Un disoccupato od una disoccupata non hanno nessuno che versi contributi pensionistici e dovranno quindi andare in pensione con un numero ridotto di anni di contributi, ed una pensione più bassa o in eta' oramai veneranda".
I e le Co.Co. Co. riceveranno una pensione ridicola, commisurata alla percentuale dei contributi versati, prima il 10% adesso il 13%. Le nuove forme di contratto previste dalla legge 30 peggioreranno ancor di più la situazione. Inoltre con il passaggio del TFR ai Fondi Pensione chi perde un posto di lavoro verrà privato di un importante sostegno economico nel periodo di ricerca di un nuovo lavoro a vantaggio del capitale finanziario. Ma, come la precarietà del lavoro è una condizione che non interessa solo i lavoratori, e le lavoratrici ma tutti coloro che lavorano, così la precarietà delle pensioni si estende a tutte e a tutti.
Le recenti riforme pensionistiche degli anni 90 hanno prodotto un risultato a dir poco devastante sulla qualita' e fruibilita' delle pensioni pubbliche in Italia: in pensione sempre più tardi con una pensione sempre più bassa; il ricorso ai fondi pensione che costringono lavoratrici e lavoratori a giocarsi il loro futuro in borsa senza alcuna certezza, a sperare che lo sfruttamento di altri lavoratrici e lavoratori, dell'ambiente e dei paesi del sud del mondo garantisca rendimenti sufficienti ai fondi pensione che là hanno investito per avere una pensione decente
A questo quadro già fosco si aggiungono gli elementi della nuova riforma, prospettata dall'attuale Governo Berlusconi attraverso il ricorso alla Legge Delega, che porrà le condizioni di non ritorno verso una pensione a gestione privatistica. E priverà lavoratrici e lavoratori del loro TFR tramite il meccanismo ipocrita del silenzio-assenso. Noi chiediamo una pensione pubblica decente per tutte le tipologie di lavoro. Un no alla precarizzazione del lavoro dal pacchetto Treu alla Legge 30. Un non alla precarizzazione del Tfr e un rilancio a un percorso verso una pensione pubblicca dignitosa. Per questi motivi Attac Italia il 1° maggio sarà presente alle manifestazioni del May Day.
Fonte: Attac Italia