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21 marzo: Giornata contro la discriminazione razziale
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Mentre l'Unione europea (Ue) celebra l'Anno delle pari opportunità per tutti, il razzismo e la discriminazione restano un problema fondamentale per i diritti umani in tutto il continente. È quanto denuncia Amnesty International, che ha lanciato oggi una propria azione su questi temi in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale. "Oltre alla concreta minaccia di abusi verbali e violenza fisica, vi sono cittadini che non possono condurre una vita normale, trovare un lavoro, affittare un appartamento o semplicemente passeggiare per strada senza essere fermati e perquisiti, per il solo fatto di avere il colore 'sbagliato' o essere di un'etnia 'sbagliata'" - ha dichiarato Dick Oosting, direttore dell'ufficio di Amnesty International presso l'Ue. In una lettera alla Commissione europea, al Consiglio dell'Ue e al Parlamento europeo, l'organizzazione per i diritti umani ha sollecitato l'attuazione di misure concrete per porre fine alla discriminazione razziale che, secondo quanto recentemente dichiarato dal Commissario Franco Frattini, è fortemente in aumento in Europa.
"Abbiamo visto, in passato, cosa ha prodotto in Europa il razzismo. L'Europa ha la responsabilità storica di affrontare con priorità assoluta questo problema, che i cittadini europei avvertono con preoccupazione, dato che ha un impatto quotidiano sulla vita di milioni di persone" - ha aggiunto Oosting. Pur apprezzando iniziative come l'Anno delle pari opportunità per tutti, Amnesty International constata come vi sia uno scarto evidente tra le promesse e la realtà concreta. Meno della metà degli Stati membri dell'Ue ha adottato piani nazionali d'azione contro il razzismo e ha ratificato il Protocollo che permetterebbe di portare in giudizio casi di discriminazione. Negli ultimi due anni, Amnesty International ha ampiamente documentato come, nella legge e nella pratica, la discriminazione colpisca cittadini stranieri e minoranze etniche in tutt'Europa. "La discriminazione è un problema fondamentale in Europa. Agisce trasversalmente e produce ulteriori violazioni in aree dove i diritti umani sono già a rischio, come nel contesto dell'anti-terrorismo e dell'immigrazione irregolare" - ha concluso Dick Oosting.
Amnesty International chiede all'Ue di sollecitare l'attuazione della Direttiva sull'uguaglianza razziale e quella sull'uguaglianza nell'impiego; migliorare la propria legislazione e dare uguale ed efficace protezione da tutte le cause e da tutti gli atti di discriminazione; introdurre una legislazione che fornisca efficace protezione dai crimini razzisti e dai crimini dell'odio in tutti i paesi dell'Ue, pur salvaguardando la libertà d'espressione. Amnesty International chiede inoltre agli Stati membri dell'Ue di firmare e ratificare, durante il corrente Anno delle pari opportunità per tutti, il Protocollo opzionale n. 12 alla Convenzione europea per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali; garantire che la legislazione interna dia uguale ed efficace protezione da tutte le cause e da tutti gli atti di discriminazione; adottare, applicare e sottoporre a valutazione piani nazionali d'azione contro il razzismo, in linea con l'impegno preso nel corso della Conferenza mondiale contro il razzismo, tenutasi a Durban nel 2001.
Il rapporto 2006 del 'Centro di verifica e controllo UE sul razzismo e la xenofobia' di Vienna indica che il numero di atti razzisti è aumentato ancora l'anno scorso tra il 20 e il 45 per cento a seconda dello Stato membro. Solo 14 dei 25 paesi UE hanno creato una legislazione in cui la motivazione razzista costituisce un'aggravante per il giudice, e solo i 5 di essi la misura è generalmente applicata. La Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del parlamento europeo sta inoltre discutendo proprio in questi giorni un testo sui metodi di contrasto del razzismo e della xenofobia, sui quali sono in atto colloqui con il Consiglio d'Europa fin dal 2005. Il testo, frutto di trattative lunghe e difficili, non viene considerato ideale, ma specifica i crimini e permette determinate deroghe ben definite, prevedendo la cooperazione giudiziaria. Esso si basa sull'articolo 13 del Trattato, che permette che l'UE agisca su questioni riguardanti discriminazioni basate sull'origine razziale o etnica, sulla religione o credo, sull'età, sulla disabilità o sull'orientamento sessuale - riporta l'Osservatorio sulla legalita.
Per la Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale sono state diverse le celebrazioni anche in Italia: a Trento MIGRA - Osservatorio sulla discriminazione degli immigrati nel lavoro - ha presentato la campagna di informazione per contrastare le discriminazioni fondate sulla razza e le origini etniche degli immigrati nel lavoro. "La sensibilizzazione si svilupperà da oggi sino alla fine dell'anno per contribuire a diffondere ad ogni livello e in tutti gli ambienti sociali, il principio della parità di trattamento dei lavoratori immigrati al fine di favorire una sempre meno conflittuale e costosa convivenza interculturale, non solo in ambito lavorativo" - riporta Migra che ha promosso l'iniziativa in collaborazione con Cinformi, Cgil, Cisl e Uil del Trentino. [GB]