Trento: nasce la 'Rete internazionale delle donne per la solidarietà'

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"Ho 99 anni, ma il mio lavoro non è diminuito, sia sul fronte scientifico che su quello della solidarietà. C'è bisogno infatti di tanta solidarietà nel mondo. Il progetto presentato oggi è di estrema importanza per aiutare le donne a superare le tragiche difficoltà in cui si trovano in tanti paesi" - ha detto Rita Levi Montalcini alla vigilia della presentazione della Rete internazionale delle donne per la solidarietà". "Anche in situazioni drammatiche le donne hanno dimostrato di avere grandi risorse per fronteggiare i problemi della vita. Bisogna dare a queste donne del sud del mondo il massimo di visibilità e di aiuto. Le possibilità offerte dalla tecnologia informatica potranno aiutarle a colmare le gravi mancanze di informazione e di formazione di cui sono state vittime. Il capitale umano è ugualmente distribuito tra uomini e donne, oggi dobbiamo dare a queste le stesse possibilità degli uomini" - ha aggiunto il premio Nobel e senatrice a vita della Repubblica.

La 'Rete internazionale delle donne per la solidarietà' è un progetto dell'Assessorato alla Solidarietà Internazionale della Provincia Autonoma di Trento a cui hanno aderito già 39 associazioni estere e 27 trentine che intende mettere in contatto donne impegnate socialmente per sviluppare una collaborazione reciproca attraverso incontri, eventi e la diffusione di informazioni grazie anche al portale www.donneperlasolidarieta.it.

"L'idea che ha portato al varo di questo progetto è che nel mondo si combatte la povertà e si aiuta lo sviluppo anche riducendo le differenze tra uomini e donne" - ha affermato Iva Berasi assessore provinciale alla Solidarietà internazionale. "L'esperienza degli operatori dimostra che dove le donne hanno opportunità di formazione e di lavoro le società si sviluppano prima e in modo più equilibrato. Le donne, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, sono le prime vittime delle situazioni di arretratezza e nonostante questo quando viene data loro una possibilità rappresentano uno dei principali fattori di riscatto" - ha aggiunto. "Investire sui progetti delle donne significa investire sullo sviluppo delle comunità, migliorando la situazione alimentare, sanitaria, educativa e sociale, in particolare delle fasce più esposte della popolazione. Le donne, con il loro attaccamento alla terra e alla famiglia e con il loro senso di responsabilità, sono la garanzia che anche un solo euro investito su una loro idea porterà frutti e contribuirà a migliorare effettivamente le condizioni di vita della comunità e ad avviare il circolo virtuoso dello sviluppo locale".

E sulle diverse opportunità e aspettative tra uomini e donne ha posto l'accento il premio Nobel Rita Levi Montalcini intervenendo ieri al lancio della "Rete internazionale delle donne per la solidarietà" in occasione della terza edizione del Festival dell'Economia in corso a Trento. "La differenza tra i sessi non è genetica, bensì epigenetica. Alle donne viene proibito di usare il cervello mentre viene incoraggiato negli uomini" - ha esordito Montalcini. "Realizzare questa Rete permetterà alle donne di iniziare a superare le tragiche difficoltà in cui si trovano costrette". La Rete permette anche di rendere palese la sofferenza: "Una sofferenza che deriva dall'impossibilità delle donne che vivono nei paesi in via di sviluppo di far
conoscere la loro situazione".

Lo scopo della solidarietà per lei è sempre associato alla conoscenza e per questo la senatrice a vita è attivamente impegnata a sostenere la formazione e l'istruzione delle donne africane attraverso la Fondazione Rita Levi Montalcini onlus di cui è presidente. Lo strumento che indica è l'accesso all'istruzione, la vera barriera che separa in due metà il mondo. "Normalmente alle donne non è consentito questo diritto" - ha affermato. "Una situazione che oggi sta migliorando grazie all'informatica. L'accesso a nuovi sistemi tecnologici è un problema scientifico al quale, malgrado l'età avanzata, mi sto dedicando con entusiasmo giovanile". E ha aggiunto: "Da Trento voglio lanciare questo messaggio. La situazione di tutti, non della sola specie femminile, sarà migliore del passato se diamo alle donne la capacità di usare il cervello". Una capacità che è pari a quella della "specie maschile". "Il capitale umano è equamente distribuito tra i due sessi. Solo, alle donne non era concesso di utilizzare il proprio" - ha concluso la senatrice a vita Levi Montalcini. [GB]

Fonte: L'Adige

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