Ong: rischio collasso, crediti di  40 milioni dalla Farnesina

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Il Ministero degli Esteri ha un debito di circa 40 milioni di euro nei confronti delle Ong italiane che se non sarà sanato presto porterà alla chiusura numerose associazioni non governative. Una direttiva introdotta un paio di anni fa ha fatto fermare la già lenta macchina della ragioneria della Farnesina che deve fare i conteggi e assegnare i rimborsi. E per ottenere ciò che è loro dovuto dallo Stato, a far data dal 1994 - cioè circa dodici anni - le Ong devono dimostrare di non aver contenziosi aperti. Di non avere cioè un potenziale debito nei confronti dello Stato. "Un'assurdità - commenta Sergio Marelli, presidente dell'Associazione delle Ong italiane - perché può bastare una ricevuta di 5 euro contestata ad aprire un pontenziale debito".

E' il primo messaggio che le Organizzazioni non governative (Ong) italiane mandano all'opinione pubblica dall'Assemblea straordinaria riunita a Roma. I 170 organismi che aderiscono al coordinamento nazionale. Ma non il solo. "Il fatto che più ci fa indignare è la certa mancanza dei fondi destinati al 'Fondo Globale per la lotta all'Aids, Tubercolosi e Malaria'. Verrà votata la fiducia al Senato per la Finanziaria con un maxi emendamento senza quei fondi di 130 milioni per il Global Found che abbiamo chiesto ripetutamente, così si baratta la vita di 40 milioni di persone con un "risparmio" vergognoso. Perchè solo la qualità delle spese militari rimane intatta dentro la Finanziaria, 1 miliardo di euro che non vengono toccati" - afferma il presidente dell'Associazione delle Ong italiane.

C'è poi il problema della riforma della Legge 49, la normativa in vigore in materia di cooperazione allo sviluppo che risale al 1987 e viene ritenuta dalle Ong inadeguata a fronteggiare i grandi cambiamenti avvenuti in questi anni a livello nazione e internazionale. Si chiede quindi al governo, come si legge nel documento stilato dall'associazione: "La definizione di una legge nuova, che non sia la semplice riformulazione della legge 49, che dia respiro, dignità e priorità alla Cooperazione allo Sviluppo". "Ma se si continua di questo passo magari fra due anni avremo una buona legge ma le Ong saranno dimezzate, perché non riusciranno a coprire i costi delle loro attività" - nota sempre Marelli. Attività che, come detto, sono ostacolate, denunciano i cooperanti, dalla burocrazia che rallenta l'assegnazione dei finanziamenti e quindi la realizzazione dei programmi stilati dalle ong.

La Viceministra agli Esteri Patrizia Sentinelli ha risposto che "Per la cooperazione internazionale le sensibilità sono diverse dentro il governo anche dentro le stesse forze. Hanno molti delle lenti che guardano al passato. Legati al PIL come unico parametro per giudicare il benessere. Il fallimento delle politiche di lotta alla fame ci deve portare a una modifica delle politiche che proponiamo come Governo quindi non solo la questione della quantità degli aiuti, ma ad esempio per le politiche commerciali vedi gli EPA (accordi di partenariato europei) vanno cambiati, devono essere ricontrattati i rapporti Europa-Africa. A gennaio Emma Bonino si è detta disponibile a discutere con me delle politiche commerciali e delle questioni aperte con i paesi in via di sviluppo".

Circa la Finanziaria la Sentinelli ha sottolineato che "due anni fa nella Finanziaria di allora i residui di spesa andavano in economia, cioè non si potevano riutilizzare per la cooperazione. Nel 2005 erano 50 milioni per esempio. Ora con una nuova norma nell'attuale Finanziaria potremo recuperare questi fondi. Per il Fondo Globale visto il vuoto creato dalla mancanza dei fondi, l'azione presa è stata quella di presentare una legge per la creazione di un fondo ad hoc per le pandemie sia alla Camera, e dopodomani al Senato. Il miliardo presentato per le missioni di pace, non è solo missione militare, ma dobbiamo chiarire come spendere quei soldi per la cooperazione nei paesi coinvolti".

E la Vicemistra ha "voluto essere chiara" su alcuni punti: "La cooperazione è cooperazione di lungo periodo, non può essere solo emergenza umanitaria e non ci deve essere confusione coi militari. Inoltre l'aiuto legato deve finire, gli interessi delle imprese italiane devono essere sganciati da quelli della cooperazione internazionale dello Stato". Circa la riforma della Legge 49, la Sentinelli ha sottolineato che "la legge del 1987 è stata una buona legge, ma è vecchia. Stiamo lavorando per fare presto perché si è discusso tanto, abbiamo istituito un Tavolo per la riforma per favorire il dibattito".

"C'è un confronto dentro il Ministero degli Esteri e col Ministro D'Alema: nella legge le finalità dovranno essere esplicitate attraverso temi nuovi: diritti umani, diritti delle donne, tutela del lavoro e dell'ambiente, dei beni comuni, e il ruolo dei privati che possono partecipare alle risorse ma senza sostituzioni dello Stato. Gli indirizzi politici dovranno essere mantenuti dal Ministero, ma l'attuazione di questi sarà opera di un'Agenzia per la Cooperazione, che abbia autonomia e dia snellimento delle procedure, a cui chiedere però una grande responsabilità di gestione e verifica. Il disegno di Legge a giorni sarà concluso, mi impegno a convocare il Tavolo della Riforma per presentare il lavoro fatto dal Consiglio dei Ministri" - ha concluso la Sentinelli. [GB]

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