Ong italiane: Karzai tratti per i due volontari francesi

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Dopo l'appello trasmesso in video dei due operatori di Terre d'Enface, Celine ed Eric, sequestrati dai Talebani in Afghanistan il governo Karzai ha negato la possibilità di nuovi scambi di prigionieri dopo il sequestro di Daniele Mastrogiacomo. "Rinnovando la nostra ferma richiesta al Governo Prodi affinché faccia di tutto per la liberazione di Ramatullah Hanefi, l'operatore di Emergency in stato di arresto - dichiara Sergio Marelli, presidente dell'Associazione ONG italiane a nome delle 160 ong socie. "Esprimiamo altrettanta indignazione e preoccupazione per i due volontari francesi rapiti il 3 aprile dai Talebani. Siamo certi che il nostro governo sta impegnandosi per il rilascio di Ramatullah, chiediamo alle Istituzioni nazionali e internazionali che tutte le pressioni possibili siano fatte e che nessuna strada sia lasciata intentata per ottenere anche il rilascio dei volontari francesi".

"E' nostra la ferma condanna della pratica dei sequestri ancora più quando viene perpetrata da organizzazioni terroristiche per rafforzare la loro azione criminale, ma il valore della vita umana di qualunque persona è il valore da salvaguardare a qualsiasi prezzo, a maggior ragione nei casi in cui a vedersi privare di questo valore sono degli operatori umanitari, che hanno come unico finalità l'aiuto e il soccorso alle vittime della guerra" - continua Marelli. "Le contraddizioni del Governo Karzai nelle vicende dei giorni scorsi e la dichiarazione odierna di non voler trattare con i Talebani in nome della salvaguardia del suo governo sono inaccettabili e devono essere oggetto di una decisa azione della comunità internazionale perché venga trovata e perseguita la via del rilascio per gli ostaggi francesi. L'indignazione e la mobilitazione - conclude Marelli - che ci fa essere al fianco di Ramatullah Hanefi e che è stata messa in campo per gli altri sequestri, va vissuta con pari intensità per Celine e Eric. La nostra azione deve essere oltre i confini e le nazionalità, e soprattutto oltre gli interessi dei singoli governi".

Intanto una parte dello staff internazionale di Emergency che per motivi di sicurezza ha lasciato l'Afghanistan nei prossimi giorni raggiungerà da Dubai alcune sedi delle attività di Emergency in Cambogia, Sierra Leone e Sudan - comunica Emergency. In quest'ultimo paese, in particolare - dove dal 2005 è attivo un centro di pediatria nel campo profughi di Mayo, vicino a Khartoum - prende avvio in questi giorni l'attività del centro di cardiochirurgia "Salam" con il ricovero dei primi pazienti e con i primi interventi chirurgici. Il personale proveniente dall'Afganistan sarà anche impegnato nella preparazione delle cliniche e dei centri pediatrici che saranno attivi in Ciad, Repubblica Centroafricana, Repubblica Democratica del Congo, Uganda, Kenya, Etiopia, Eritrea, Egitto e Libia.

Altri componenti dello staff afgano continueranno a seguire i nostri ospedali, in Panshir, a Kabul e a Lashkar-Gah, e le cliniche ad essi collegate, per consentirne il miglior funzionamento possibile in questa fase, e per fare il possibile perché sia superata la situazione attuale. Alcuni, infine, rientreranno in Europa, essendo imminente la scadenza prevista del loro impegno in Afghanistan.

E in un'intervista a Lettera 22 il dottor Jalali, autorità scientifica e medica in Afghanistan getta acqua sul fuoco circa i rischi che correrebbe Emergency in Afghanistan. Pur sottolineando che parla "a titolo personale", il fratello dell'ex ministro degli interni del primo governo ad interim post talebano fa capire che molti in Afghanistan vogliono chiudere il brutto capitolo apertosi con la partenza dello staff internazionale di Emergency.

"Gino Strada e il suo staff non solo possono tornare in Afghanistan perchè non corrono alcun rischio, ma sono i benvenuti. Le parole di Saleh, il capo dei servizi che ha tacciato Emergency di gruppo continguo ad Al Qaeda sarebbero per il dottor Jalali "un'opinione personale", "parole forse male interpretate". "Con Emergency siamo amici e fratelli. Devono tonare, la gente li ama. Io stesso sono stato nei loro ospedali e ho visto il loro lavoro. Lavoro duro. Anche se è accaduto qualcosa di spiacevole ciò non deve andare a detrimento di Emergency e forse le parole di Saleh si riferivano a qualcuno in particolare o ad altri. Emergency deve tornare e può farlo tranquillamente" - conclude Jalali. [GB]

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