Mondo: 116 milioni in piedi per lo 'Stand up' contro la povertà

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Oltre 116 milioni di persone - quasi il 2% della popolazione mondiale - si sono mobilitate in 131 paesi nello 'Stand up! Take Action!' alzandosi in piedi contro la povertà per gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio definiti dalle Nazioni Unite nel 2000. "La mobilitazione, che è stata certificata dalla Guinness come la più grande mobilitazione di massa, ha mandato un chiaro messaggio ai leaders del mondo affinchè non rimangano seduti mentre la promessa di porre fine alla povertà continua a non essere mantenuta" - annunciano i promotori italiani della mobilitazione.

L'Italia con oltre 400mila persone è il primo paese in Europa per numero di adesioni alla manifestazione che ha inteso, tra l'altro, chiedere al governo di ripristinare e migliorare gli gli stanziamenti ai Paesi più poveri e di rispettare la promessa di raggiungere entro il 2015 gli otto obiettivi di Sviluppo. "Dal 17 al 19 ottobre tutto il territorio italiano è stato coinvolto nella mobilitazione globale contro la povertà e centinaia di iniziative si sono svolte in tutte le regioni" - sottolinea la 'Campagna del Millennio' che vede presenti numerse organizzazioni della società civile italiana impegnate nella cooperazione internazionale, nel volontariato e nello sviluppo sostenibile.

"Questa è senza dubbio la più grande mobilitazione da quando la Guinness ha cominciato a registrare i records" - afferma Salil Shetty, direttore della Campagna del Millennio delle Nazioni Unite. "I cittadini di tutto il mondo hanno focalizzato l'attenzione dei loro leaders sia a livello nazionale che globale sul fatto che i loro impegni per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio entro il 2015 non sono stati mantenuti e che non sono più accettabili né ritardi né scuse" - aggiunge Shetty. "Già i leaders del mondo stanno reagendo. La storia ci ha mostrato che le mobilitazioni di massa hanno il potere di cambiare il corso della storia e non fermeremo la nostra azione di mobilitazione e di advocacy prima che gli Obiettivi del Millennio siano stati raggiunti per i poveri della terra".

"Questo è un nuovo tipo di azione che il mondo sta osservando con attenzione e mostra come al livello locale si possa incidere sul livello globale. Le donne dei paesi africani stanno mettendo in collegamento e unendo milioni di cittadini in altri paesi ed i giovani stanno facendo proprio gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio come mai prima d'ora. Migliaia di azioni, fotografie e messaggi mostrano una forte ondata di determinazione, e che una nuova struttura finanziaria globale deve basarsi su uguaglianza e giustizia di genere" - afferma Sylvia Borren della 'Global Call to Action Against Poverty' (GCAP) che questa settimana ha partecipato agli eventi Stand Up negli Stati Uniti.

"Questo straordinario numero mostra chiaramente che lo scenario 'Business As Usual' non può andare avanti" - aggiunge Eveline Herfkens, Special Advisor del Programma Onu per lo sviluppo. "Nell'attuale momento di crisi finanziaria è urgente l'azione dei governi anche perché quando i mercati finanziari hanno il raffreddore i poveri prendono la polmonite. I leaders del mondo devono prendere nota ed agire subito". Alla vigilia della manifestazione in un'audizione alla Commissione Affari esteri della Camera dei Deputati Eveline Herfkens aveva richiamato il Governo italiano agli impegni presi in sede internazionale. "L'Italia è il fanalino di coda per i fondi stanziati a favore della campagna delle Nazioni Unite per gli obiettivi del Millennio. Una posizione che potrebbe avere serie conseguenze sulla credibilità della sua presidenza del G8 del prossimo anno" - ha sottolineato Evelyn Herfkens. "Siamo molto preoccupati per l'attuale tendenza degli aiuti allo sviluppo in Italia" - ha aggiunto.

Secondo i dati diffusi nell'aprile scorso dal Comitato italiano per la Campagna del Millennio, il contributo italiano agli Obiettivi di sviluppo era nel 2007 dello 0,19%. Negli ultimi anni il budget dell'Italia è stato inferiore ai 4 miliardi di dollari (circa 2,972 miliardi di euro), "meno di quanto hanno dato paesi molto più piccoli, come i Paesi Bassi, la Spagna, la Svezia" - aveva concluso la dirigente del Programma Onu per lo sviluppo. [GB]

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