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Lettera aperta ai Deputati italiani da Un Ponte per
Formazione alla cooperazione
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Ieri il coordinatore iracheno di una delle ONG aderenti al "Tavolo di solidarietà con le popolazioni dell'Iraq" è rimasto ferito, insieme a molti altri, all'interno degli uffici della Mezza Luna Rossa. Anche la vita degli operatori umanitari è a rischio.
È con questi fatti nella mente che vi scriviamo: fermate questo massacro. Fermate questa guerra illegale. Impedite che su una popolazione già provata da 12 anni di embargo e 35 di dittatura si abbattano altre sciagure. L'Italia è un paese che conta: unisca la sua voce a quella di decine di paesi che chiedono che l'attacco si fermi.
E nel frattempo si pretenda che siano almeno rispettate le Convenzioni di Ginevra sulla protezione dei civili. Si chieda la restituzione dell'energia elettrica e dell'acqua alle città! Si chieda che gli armamenti proibiti, come le bombe a grappolo, siano bandite! Si pretenda la istituzione di corridoi umanitari e che sia consentito alle agenzie dell'Onu, alle Ong, alla Croce Rossa, di operare in sicurezza. Si chiarisca che l'intervento umanitario non compete allo stesso esercito che bombarda o ai paesi che lo appoggiano.
Nei mesi scorsi ci siamo mobilitati insieme alla grande parte della società civile italiana per impedire che la guerra scoppiasse. Oggi il nostro compito è sul campo per cercare di soccorrere le popolazioni. Il vostro è quello di fermare la guerra.
Cordiali saluti
Fabio Alberti (Presidente del Tavolo di solidarietà con le popolazioni dell'Iraq)
Roma 3 marzo 2003
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