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Italia: manovra in difesa, ecco la controfinanziaria
Formazione alla cooperazione
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Una difesa a spada tratta è stata l'audizione sulla Finanziaria a palazzo Madama da parte del ministro dell'economia Tremonti. Commenti negativi sono arrivati in primis dagli enti locali ma anche dalle Regioni, aziende di trasporto, l'Assoelettrica fino ad arrivare al presidente della Biennale di Venezia Davide Croff che si dice "preoccupato" per i tagli al Fondo unico per lo spettacolo, previsti dal disegno di legge della Finanziaria 2006, che mette a rischio l'esistenza stessa della Biennale. Ma tutto questo evidentemente non preoccupa Tremonti che parlando in Aula contrattacca: "Se fosse vero tutto quanto hanno simulato, sarebbe un ritorno al 2003 che non mi sembra che fosse un'età caratterizzata da particolare inciviltà sociale" dice ironico il ministro che per fronteggiare i minori stanziamenti decisi dal Governo propone anche una "ricontrattazione di uno stock di debito". "Molti governi locali hanno stratificato strumenti di finanziamento pubblico. Strumenti con saggi d'interesse attuali, medi, altissimi - spiega Tremonti - Un atto di amministrazione che potrebbe essere assistito dal governo potrebbe essere la ricontrattazione di uno stock di debito".
La Finanziaria 2005 di Tremonti è un duro attacco alla cooperazione internazionale secondo ActionAid. "Lo scenario che si configura è preoccupante" afferma il segretario generale Marco Del Ponte. Il disegno di legge finanziaria approvato dal Consiglio dei Ministri il 29 settembre prevede un taglio di 152 milioni di euro per gli interventi di cooperazione allo sviluppo, con una riduzione di oltre il 25% sull'ammontare previsto dalla finanziaria dello scorso anno. "Così il nostro paese si sottrae agli impegni che ha sottoscritto in più occasioni. A meno di stanziamenti straordinari su altri capitoli" - conclude Marco De Ponte - "il governo italiano non riuscirà a rispettare l'impegno, previsto per il 2006, a destinare lo 0,33% del PIL per l'aiuto pubblico allo sviluppo". Secondo ActionAid International il taglio indebolirebbe ulteriormente le attività dei nostri ministeri in favore della cooperazione dimezzando il sostegno italiano alle iniziative speciali gestite da istituzioni internazionali, come la lotta alla fame, all'HIV/AIDS o il sostegno d' emergenza per i rifugiati. Gli stanziamenti per queste iniziative si ridurrebbero al punto da venire assorbiti quasi interamente nel solo contributo promesso dall'Italia al Fondo Globale per il 2006 per la lotta all'AIDS e altre gravi pandemie.
Sarà presentata il prossimo 19 ottobre in Parlamento la controfinanziaria della Campagna Sbilanciamoci. "Invece di promuovere servizi e politiche sociali - commenta Giulio Marcon, coordinatore della Campagna - il governo propone misure "compassionevoli", come i bonus "primogenito" (562 milioni) o una tantum per la famiglia. Si fa cadere il peso del risanamento sugli enti locali e il welfare, mentre si evita ancora una volta di colpire le rendite finanziarie e ridurre le spese militari, operazioni che potrebbero assicurare risorse per rilanciare un diverso modello di sviluppo, fondato sull'equità e la sostenibilità, la solidarietà e la qualità". "Con gli stessi soldi sprecati in bonus e una tantum - continua Marcon - si potrebbero aprire 3000 nuovi asili nido o integrare di 516 euro il reddito di tutti i disoccupati di lunga durata. Si tratta di scelte diverse, alternative alla beneficenza compassionevole del governo e a favore del riconoscimento dei diritti di cittadinanza".
Per le organizzazioni della campagna "Sbilanciamoci" la Finanziaria di Tremonti riduce i diritti e non assicura risorse per un sviluppo sostenibile e di qualità e che prevede tagli sugli enti locali (-6,7%), le regioni (-3,8%), la sanità (- 2 miliardi), la cooperazione internazionale (-155 milioni) e le energie pulite e la mobilità sostenibile, mentre stanzia più soldi per le imprese (+ 2 miliardi), le missioni militari all'estero (+ 600 milioni), le grandi opere. Intanto la Campagna giudica il provvedimento del 5 per mille da destinare al no-profit "una trovata pubblicitaria che copre l'assenza di una politica integrata degli enti locali con il volontariato".
Contrarietà alla proposta del 5 per mille è arrivata anche da Edoardo Patriarca, portavoce del Forum del Terzo Settore al termine dell'incontro con il Governo. "una proposta fatta in più occasioni dal Ministro Tremonti e da noi sempre respinta per la farraginosità dello strumento che si metterebbe in atto, tra l'altro in concorrenza con l'8 per mille già esistente". "Una proposta che, in questo quadro di difficoltà economica, sembrerebbe voler dare al terzo settore una funzione di supplenza rispetto alle politiche locali che devono invece essere integrate e concertate con le amministrazioni". "Abbiamo richiesto - afferma Patriarca - un impegno più consistente nei confronti della Legge "più dai meno versi" ed il sostegno fiscale all'impresa sociale, nonché l'utilizzo della parte dell'8 per mille di spettanza statale (di cui la Finanziaria 2004 ha invece impegnato per il successivo triennio l'80% come finanziamento per la sicurezza) per progetti d'innovazione e sperimentazione di terzo settore a livello locale, nella prospettiva indicata dalla legge 328/2000. [AT]
Fonte: Action Aid Italia, Forum Terzo Settore, Campagna Sbilanciamoci