www.unimondo.org/Guide/Informazione-e-Cultura/Formazione-alla-cooperazione/Italia-le-ONG-tra-crisi-finanziaria-e-autonomia-politica-68623
Italia: le ONG tra crisi finanziaria e autonomia politica
Formazione alla cooperazione
Stampa
Dove va l'aiuto umanitario? Nell'epoca delle organizzazioni non governative (ong) "embedded", cioè al seguito delle truppe nelle cosidette "guerre umanitarie", è questa la impegnativa domanda che Ics (Consorzio Italiano di Solidarietà), Provincia di Lucca e Scuola per la Pace hanno posto al mondo della cooperazione italiano.
Al centro del dibattito vi è stata in particolare la crisi, innanzitutto finanziaria e di legittimità, che le ONG italiane stanno attraversando in questi anni. E le relazioni pericolose venutisi a creare tra politica, media, militari ed interventi umanitari. Elemento di partenza del dibattito, come afferma Giulio Marcon, Presidente di ICS nel documento introduttivo all'iniziativa, è la consapevolezza della necessità di trovare un nuovo fondamento etico e politico dell'operare, di un nuovo codice di condotta che abbia la autonomia come principio guida, l'affermazione di un intervento che sappia sempre coniugare il legame tra effetti e cause delle crisi nelle quali le ONG si trovano ad operare.
"Difficile essere indipendenti se non quando, grazie all'attenzione mediatica, si riesce a far leva sull'autofinanziamento" - ha affermato a Lucca Carlo Garbagnati di Emergency. Gli ha fatto eco Raffaele Salinari, di Terre des Hommes, secondo il quale l'aiuto umanitario sarebbe entrato in crisi non tanto per la perdita di indipendenza ma in seguito alla crisi del diritto internazionale. Secondo Toni Vaux, di Oxfam, l'indipendenza si riesce a garantire avendo principi chiari, mantenendo l'imparzialità e limitando i contributi governativi a non più del 30% delle risorse.
Oltre al tema dell'indipendenza sono stati affrontati quello dell'ambivalenza tra neutralità e politica, quello delle risorse umane legate al mondo della cooperazione, quella della comunicazione. Su quest'ultima Andrea Segre, Ics, Unità di Comunicazione Creativa ha ricordato come l'unica che sembra funzionare "è quella che alimenta lo spettacolo, la pornografia del dolore o la compassione sui bambini, mente l'elemento critico deve essere la distanza: dobbiamo ridurre la distanza tra coloro i cui racconti raccogliamo e gli spettatori".
Quello organizzato da ICS non è il primo incontro che cerca di stimolare il dibattito sul ruolo di associazioni ed ONG nell'era della "guerra umanitaria". Già in passato ad esempio Osservatorio sui Balcani aveva promosso una riflessione critica sui dieci anni di cooperazione con il sud est Europa. Un argomento comunque quanto mai d'attualità, anche e soprattutto considerando la drammatica situazione in Iraq. [DS]