Italia: Amnesty incontra D'Alema, Ong presto da Prodi

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Una delegazione della Sezione Italiana di Amnesty International, guidata dal direttore Gabriele Eminente, ha incontrato oggi il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri Massimo D'Alema. Durante l'incontro, i rappresentanti di Amnesty International hanno portato all'attenzione del governo la questione della vendita di armi, con particolare riferimento alle esportazioni italiane e alla necessità di un "Trattato internazionale" che regolamenti rigorosamente il commercio di tutte le armi convenzionali. A tal fine, l'organizzazione per i diritti umani ha sollecitato un ruolo attivo dell'Italia nell'ambito della Conferenza dell'Onu sul commercio illecito di armi leggere, in corso a New York, e in vista della prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Amnesty International ha inoltre evidenziato i passi necessari che il governo e il parlamento sono chiamati a intraprendere per adeguare il diritto interno agli standard internazionali: tra questi, l'introduzione del reato di tortura nel codice penale, la ratifica del Protocollo opzionale alla Convenzione Onu contro la tortura e l'attuazione dello Statuto della Corte penale internazionale. Amnesty International ha poi espresso le proprie preoccupazioni per la legislazione e la prassi vigente in tema di immigrazione e asilo, con riguardo alla legittimità della detenzione di migranti e richiedenti asilo, alla trasparenza dei Cpta e dei centri analoghi nonché al rispetto del principio di "non respingimento", violato negli ultimi anni nel corso di numerose espulsioni illegittime. Un riferimento specifico è stato fatto agli accordi siglati dall'Italia con la Libia, a partire dal 2000, in materia di immigrazione. I rappresentanti di Amnesty International hanno infine condiviso con il ministro D'Alema la valutazione sulla centralità dei diritti umani e sulla necessità che essi siano salvaguardati e protetti in ogni circostanza, come nel contesto della "guerra al terrore".

E martedì 11 luglio l'Associazione delle Ong italiane avrà un con il Presidente del consiglio Romano Prodi in cui verranno avanzate richieste e proposte al Governo italiano sugli impegni da assumere nei confronti del vertice dei G8 di San Pietroburgo del 15-17 luglio prossimi. Nei giorni scorsi Oggi in vista del summit del G8 di San Pietroburgo l'Associazione ONG Italiane, insieme ai rappresentanti di associazioni della società civile italiana (WWF, Azione Aiuto, Osservatorio italiano sull'Aids, Legambiente, Focsiv, Ucodep) ha incontrato a Palazzo Chigi il Ministro Ragaglini, sherpa del governo italiano per il G8, al quale è stato presentato un documento di analisi e richieste al Governo italiano elaborato in base alla agenda russa del Vertice di luglio, centrata sui temi dell'energia, della formazione professionale, e delle pandemie, in particolare l'influenza aviaria.

Intanto si è costituito nei giorni scorsi "Cooperazione in contesti di guerra", coordinamento dell'Associazione delle ONG italiane tra le organizzazioni che lavorano in Afghanistan e in Iraq, per affermare con forza e chiarezza la distinzione dell'aiuto umanitario e di cooperazione allo sviluppo da altri tipi di intervento internazionale. In particolare le ONG italiane ribadiscono la necessità di distinguere il ruolo umanitario da quello militare in contesti bellici quali l'Afghanistan e l'Iraq dove negli ultimi anni si è ingenerata una pericolosa confusione di ruoli. Al Coordinamento aderiscono: Alisei, Aispo, Cesvi, Coopi, Cosv, GVC, Intersos.

"Vogliamo costituire una piattaforma che possa esprimere una posizione politica e proposte concrete al Governo Italiano - sottolinea Patrizia Santillo presidente del GVC - non possiamo permetterci di venire confusi con i militari. Il dover intervenire come civili in zone di guerra sarà purtroppo sempre più frequente, è un problema che ritroveremo in futuro. Dobbiamo affrontarlo oggi con chiarezza, coerentemente, con un alto grado di coordinamento tra gli operatori umanitari". "Siamo interessati a rimettere il dibattito umanitario/militare in evidenza - ribadisce Stefano Piziali del CESVI - Nel passato con i militari abbiamo collaborato, quando i ruoli e i mandati erano chiari e definiti." Nei prossimi giorni verrà organizzato un incontro pubblico in cui l'argomento verrà dibattuto e in cui le ONG che conducono questa iniziativa presenteranno un documento collettivo. [GB]

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