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G8: Italia e Canada ostacolano i negoziati per l'Africa
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"Le voci che ci giungono dal vertice dei G8 di Heiligendamm, parlano di alcuni paesi, inclusi Italia e Canada, che stanno ostacolando i progressi nei negoziati per l'Africa" - afferma un comunicato di Action Aid UK. "Se i paesi chiave mandano all'aria le trattative sugli aiuti e sull'Hiv, la credibilità dell'intero G8 è a rischio. A meno che nei prossimi giorni non venga portato avanti un lavoro serio per la Dichiarazione sull'Africa, per le regioni più povere del pianeta il Vertice potrà considerarsi concluso prima dell'inizio" - afferma Patrick Watt, Responsabile per la Policy di ActionAid UK. Il governo tedesco sta però apportando cambiamenti dell'ultimo minuto al testo finale del Vertice nella speranza di giungere ad un accordo.
Circa la lotta all'Aids "se, come sembra, alcuni paesi vogliono rimuovere dal testo finale le poche cifre concrete presenti, la promessa di un accesso universale alle cure fatta nel 2005 rischia di essere infranta". Aditi Sharma, Responsabile per la campagna sull'Hiv per ActionAid, dichiara che "se i sabotatori riusciranno nella loro impresa, non rimarranno nemmeno le briciole nel piatto di Heiligendamm. Riducendo l'obiettivo dell'accesso universale, i paesi del G8 rischiano di giocare ad una roulette russa in cui soltanto la metà della popolazione mondiale avrà accesso alle cure."
Inoltre la brusca riduzione degli aiuti versati, 8 milioni di dollari in meno solo nel 2006, rischia di compromettere gli impegni presi dal G8 per l'Hiv, la salute e l'istruzione. "L'Italia e la Germania devono urgentemente fare dei passi avanti se vogliono riportare il G8 in carreggiata e duplicare il volume degli aiuti entro il 2010" - sostiene ActionAid. Collins Magalasi, Responsabile per la Policy di ActionAid Sudafrica, afferma che "le dichiarazioni del G8 riguardo ad un contratto con l'Africa suonano vacue se si accompagnano ad una ritrattazione dei più elementari impegni presi. Il fallimento nell'obiettivo di duplicare la cifra degli aiuti si tradurrà nella negazione di salute, istruzione e sanità per milioni di persone. Un comunicato dei giorni scorsi di ActionAid Italia sottolineava la "forte sensazione che l'Italia stia frenando la formulazione di un accordo finale che includa impegni quantitativi precisi sulle risorse destinate alla lotta alla povertà".
E divergendo in parte le dichiarazioni di ActionAid Italia circa l'incontro tra le Ong e la Presidenza del Consiglio avvenuta alla vigilia del G8, il presidente dell'Associazione ONG italiane nota 'il segnale positivo dato dal Presidente Prodi' nell'averci ascoltato prima della partenza per la Germania è stato confermato da tre passi importanti annunciati durante l'incontro. A seguito delle nostre richieste di dare indicazioni chiare sulla calendarizzazione degli stanziamenti delle risorse per la lotta alla povertà, Prodi ha previsto di coinvolgerci in un interlocuzione seria nella stesura del DPEF di inizio luglio per valutare insieme come fare per raggiungere l'obiettivo del 0.51% del Pil per l'aiuto pubblico allo sviluppo entro il 2010 e dello 0.7% entro il 2015. Definiti questi, insieme al pagamento del debito con il Fondo Globale per la lotta all'Aids, come obiettivi minimi da ottenere per poter mantenere gli impegni già sottoscritti a livello internazionale".
"Altro punto qualificante - prosegue Marelli - è la questione dei cambiamenti climatici, al centro delle nostre sollecitazioni anche per l'importanza nell'agenda G8: l'intervento di Prodi ha chiarito la posizione italiana, non si transigerà sulle quantità, cioè nelle trattative non si accetterà di scendere sotto la soglia dei 2° per l'innalzamento della temperatura globale, e sugli obiettivi fissati con il Trattato di Kyoto, in particolare la riduzione dei gas serra del 50% entro il 2050 rispetto ai livelli del 1990". Infine nota Marelli "in vista del Vertice G8 del 2009 che si svolgerà in Italia Prodi ha accolto la nostra proposta di aprire già al ritorno dalla Germania un percorso di concertazione e di partecipazione, a partire dall'organizzazione di un evento pubblico in ottobre, per arrivare a portare all'interno dei temi e delle scelte degli otto Grandi il punto di vista e le proposte della società civile italiana".
L'Associazione ONG italiane nota però che "Il G8 si è aperto nel peggiore dei modi possibili: nessun impegno quantitativo rispetto alla diminuzione delle emissioni di gas serra nell'atmosfera verrà sottoscritto dagli Stati Uniti". "Il paradosso degli 8 Governi è arrivata al punto tale che si dice che si deve assolutamente porre rimedio all'emergenza climatica senza avere il coraggio di prendere impegni precisi e calendarizzati nei prossimi anni per ridurre le emissioni dei gas serra" - afferma Sergio Marelli, presidente dell'Associazione ONG italiane. "Venerdì al Vertice - continua Marelli - saranno presenti anche i cinque paesi dell'Outreach, Brasile, Cina, India, Messico e Sudafrica, insieme agli 8 paesi più industrializzati totalizzano il 75% delle emissioni globali, in quella riunione ci sarebbe veramente la possibilità di invertire la rotta, prendere delle decisioni che fermino la distruzione del pianeta". Anche l'Italia dal '90 a oggi vede un incremento del 13% di gas serra. [GB]