Elezioni: Unicef chiede impegni per i bambini e la cooperazione

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In occasione delle prossime elezioni politiche, l'Unicef Italia ha elaborato il documento "Un impegno per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza", che propone a tutti i partiti politici, con l'obiettivo che le future misure legislative e politiche siano finalizzate a realizzare i diritti dei bambini e delle bambine, degli adolescenti e delle adolescenti. Il documento è stato presentato venerdì scorso dal Presidente dell'Unicef Italia Antonio Sclavi nel corso di un dibattito presso la Camera a cui hanno partecipato rappresentanti di partiti di ogni schieramento.

Il documento chiede "di attuare ogni misura affinché la legislazione venga puntualmente applicata e le necessarie modifiche rispettino gli obblighi internazionali assunti, garantendo che i futuri provvedimenti legislativi siano tutti ispirati, nella forma e nella sostanza, al principio del superiore interesse del bambino". Propone di introdurre un sistema di monitoraggio per analizzare annualmente quali quote di risorse l'Italia destina complessivamente, e settorialmente, all'infanzia e all'adolescenza (tenendo presente le risorse stanziate dai diversi Ministeri competenti, dalle Regioni e dagli Enti locali).

L'Unicef "esprime preoccupazione per il moltiplicarsi dei "luoghi" in cui il coordinamento delle varie competenze sull'infanzia e l'adolescenza viene ora realizzato e si propone di valorizzare il ruolo dell'Osservatorio Nazionale per l'Infanzia". "Occorre quanto prima predisporre un nuovo Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva e, in futuro, rispettare le scadenze previste per legge".

L'organizzazione chiede che "venga istituito quanto prima il Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, una figura che deve essere autonoma, indipendente, specifica e di comprovata competenza in materia di diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Nell'auspicare che tutte le Regioni italiane si avviino verso l'istituzione di un Garante per l'infanzia e adottino leggi regionali uniformi in materia, chiede che venga assicurato un adeguato coordinamento tra il Garante nazionale e i Garanti regionali". L'Unicef riscontra in generale una "non adeguata formazione curriculare e permanente sui diritti dell'infanzia di tutti gli operatori che si occupano di bambini e adolescenti (assistenti sociali, avvocati, forze dell'ordine, insegnanti, magistrati, ecc.)".

Per quanto riguarda i bambini e adolescenti di origine straniera il documento sottolinea che "è necessario che i minori stranieri non accompagnati trovino protezione, che possano entrare in programmi di integrazione e siano seguiti perché si riesca a evitare che intraprendano comportamenti devianti o che divengano vittime di qualunque tipo di sfruttamento". Occorre sostenere la via del loro inserimento sociale e lavorativo sia attraverso disposizioni che agevolino il rinnovo del permesso di soggiorno al compimento della maggiore età, sia attraverso l'attuazione di provvedimenti che rispondano sempre al principio del superiore interesse del minore. l'Unicef nota che è auspicabile in particolare che tale principio, insieme a quello dell'ascolto del minore, sia tenuto presente nei provvedimenti di rimpatrio assistito e nell'adozione di una procedura maggiormente armonizzata in tutto il Paese". Ed è "consigliabile, inoltre, che i minori non accompagnati trovino accoglienza in strutture specializzate che offrano un'adeguata risposta alle eterogenee problematiche presentate dai minori e assicurino l'accesso a percorsi educativi adeguati".

Circa la cooperazione internazionale l'Unicef chiede "il rispetto degli impegni assunti a livello internazionale, e del dettato della Convenzione, implica che il governo italiano compia una svolta decisa a favore delle Nazioni Unite e del canale multilaterale della cooperazione". "Le recenti notizie di tagli nei finanziamenti ad agenzie che hanno un impatto diretto sulla vita di milioni di bambini e adolescenti nel mondo (tra gli altri Unicef, Organizzazione Mondiale della Sanità, Alto Commissariato Onu per i Rifugiati), e le difficoltà in cui versano da anni le Organizzazioni non governative italiane, non sembrano indicare passi nella direzione del rispetto degli impegni internazionali assunti dal nostro paese per promuovere i diritti dei bambini e degli adolescenti nel mondo.

Va ricordato che lo stesso Segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, ha espresso in una lettera inviata il 2 marzo scorso all'ambasciatore italiano alle Nazioni Unite, "profonda preoccupazione" per la possibilità che il governo italiano decida "di ridurre o di eliminare completamente i contributi volontari ai Fondi e ai Programmi delle Nazioni Unite nel 2006". [GB]

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