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Corpi Civili di Pace: sì della Sentinelli, domani convegno a Pisa
Formazione alla cooperazione
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La Viceministro degli Esteri, Patrizia Sentinelli sì è dichiarata"favorevole alla proposta di costituire un corpo civile di pace europeo, composto da corpi civili di pace nazionali". Rispondendo ad una proposta avanzata da Antonio Papisca, professore di relazioni internazionali all'Università di Padova durante la Quarta giornata del Forum sulla cooperazione per la pace e la solidarietà, la Sentinelli ha commentato: "Mi piace molto. Daremo seguito a questa proposta chiedendo a Papisca di fare un gruppo di lavoro per affinare la proposta, in modo da essere anche in questo caso rigorosi e propositivi". "In ogni caso, aveva aggiunto la Viceministro, "non può essere solo la cooperazione a lavorarvi, ma ci vuole almeno un coordinamento con altre branche dell'amministrazione dello Stato, come il Servizio Civile".
Papisca aveva sostenuto la necessità di "includere una componente civile nelle missioni di pace - laddove esistano tutti i crismi di legittimità - accanto alla componente militare in modo da evitare una cooperazione che risulti 'embedded" e aveva suggerito che il Governo italiano proponesse la "costituzione di un corpo civile di pace europeo composto da corpi civili di pace nazionali". L'Italia, in particolare, avrebbe per questo un "serbatoio molto ricco" - ha aggiunto Papisca - potendo attingere da ong, università e servizio civile.
Nel corso del suo intervento, la Viceministro Sentinelli ha affermato inoltre che "la cooperazione italiana deve giocare un ruolo importante e per farlo deve innovare contenuti e metodi: noi ci stiamo cimentando su questo''. Definendo "positivo" il bilancio del "Forum sulla cooperazione per la pace e la solidarietà" promosso dalla Cooperazione allo sviluppo del Ministero degli Esteri, la Viceministro ha spiegato che si è "discusso di beni comuni, tematiche di genere, dell'insostenibilità del pianeta con questo modello di sviluppo, e oggi di alta formazione. Tutte tematiche legate l'una all'altra per dare maggiore valore alla politica della cooperazione". La giornata finale è stata dedicata al tema dell'alta formazione. Antonio Papisca dell'Università di Padova ha insistito sulla sfida di trovare spazio per la cooperazione nei paesi investiti da situazioni di violenza e, sostenendo l'importnza dell'inclusione della componente civile nelle missioni di pace accanto a quella militare, ha proposto la creazione di un corpo civile di pace europeo composto di corpi civili di pace nazionali.
E domani, 16 dicembre a Pisa 14:30 alla Sala del consiglio provinciale (piazza Vittorio Emanuele II, palazzo della Provincia) si tertà il Convegno "Partire senza armi: Corpi Civili per l'intervento nonviolento nelle missioni di pace". Una giornata di discussione con i senatori Silvana Pisa (Commissione Difesa del Senato) e Francesco Martone (Commissione Affari Esteri del Senato) e Giovanni Scotto (Centro Studi Difesa Civile e docente Università di Firenze), Carla Biavati (Associazione Berretti Bianchi, Rete IPRI-Corpi Civili di Pace), Riccardo Troisi (Rete Lilliput, Rete Disarmo), Alberto Capannini (Operazione Colomba), Lisa Clark (Beati i Costruttori di Pace), Pasquale Dioguardi (Peace Brigades International - PBI). "Oggi si apre una possibilità concreta, più che negli anni passati, per realizzare un esperimento di intervento nonviolento "istituzionale", con strumenti come i Corpi Civili di Pace di cui si discute in Parlamento e nel Governo: esiste un grande interesse, anche internazionale, per questa possibilità, che sarebbe un'assoluta novità a livello istituzionale, e rafforzerebbe chi lotta per un ordine internazionale che rispetti i diritti fondamentali degli individui e delle comunità" - segnalano i promotori dell'iniziativa. [GB]