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Corno d'Africa: mancano i fondi per i campi profughi
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L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) ha lanciato un urgente appello ai donatori perché contribuiscano a soddisfare gli impellenti bisogni alimentari di circa 126mila rifugiati in Etiopia. A causa della carenza di contributi gli aiuti alimentari destinati alla maggior parte dei rifugiati sudanesi e somali in Etiopia subiranno dei pesanti tagli nei prossimi due mesi. Il Programma Alimentare Mondiale sarà costretto, a partire dal prossimo mese, a tagliare le razioni del 30 per cento, passando dal requisito minimo giornaliero di 2.100 chilocalorie a persona a 1.500 chilocalorie.
Gli aiuti alimentari sono cruciali per i rifugiati principalmente sudanesi e somali in Etiopia che non possono provvedere a se stessi poiché sono limitati agli accampamenti, nelle zone semiaride e non possiedono un reddito autonomo. L'Alto Commissario ha dichiarato che "nonostante appelli e linee guida congiunte da parte del Programma Alimentare Mondiale e dell'Unhcr per sensibilizzare i donatori nei confronti delle imminenti falle nei canali di distribuzione del cibo, diverse operazioni soprattutto in Africa sono state sottofinanziate".
Anche per i profughi somali rifugiati in Kenya la situazione è drammatica e viene confermata dal personale della Nazioni Unite: "La Somalia soffre di una crisi umanitaria di lungo periodo e i donatori non ne vedono la fine. Ne consegue che il livello di assistenza dell'Unhcr è sceso, negli ultimi anni, e abbiamo dei grossi problemi a garantire la regolarità degli approvvigionamenti alimentari, l'alimentazione, in effetti, è la nostra incognita maggiore" - afferma Aisha Daisy Buruku, responsabile dell'Alto Commissariato per i Rifugiati.
Complessivamente negli ultimi due anni la media di generi alimentari distribuiti alla popolazione rifugiata è stata di 1700 kcal [chilocalorie] al giorno, contro uno standard di 2100 previsto dall'Organizzazione mondiale della sanità [Oms]. Lo "scarno paniere alimentare", distribuito ogni due settimane, comprende 220 grammi di farina, 235 di grano, 60 di lenticchie, 25 di olio, e 5 grammi di sale per rifugiato al giorno. Tutti i beni complementari, come latte, carne, frutta e verdura, che dovrebbero essere forniti delle Nazioni Unite, non vengono distribuiti dal 2001. I somali nei campi non possono muoversi oltre un raggio di 20 chilometri senza l'autorizzazione del governo del Kenya, non possono coltivare la terra, e l'Onu non garantisce possibilità di lavoro né quella di accedere a corsi di formazione professionale. [RB]