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Cina: avanza il deserto, progetto italiano di riforestazione
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In Cina si espande il deserto settentrionale e sono sempre più violente le tempeste di polvere sollevate dai venti siberiani, che spazzano l'intera Asia settentrionale. In Cina 1,74 milioni di kmq sono già deserti o desertificati: il deserto copre circa il 18% dell'intera Nazione e un altro 4% è in via di desertificazione. Secondo l'Onu, 400 milioni di cinesi vivono in terre minacciate dalla desertificazione. Sotto accusa anzitutto la politica agricola di 50 anni: coltivazione, pascolo, deforestazione e irrigazione sono avvenuti senza considerare le conseguenze. La deforestazione ha permesso alle dune di sabbia, alte oltre 400 metri, di espandersi e invadere i terreni cacciando gli abitanti - riporta Asianews.
Secondo Wang Tao, direttore generale dell'Accademia cinese delle scienze, l'ecosistema è stato danneggiato dallo sfruttamento intensivo della pastorizia e delle coltivazioni. Le greggi hanno pascolato ovunque distruggendo piante e arbusti: Cina e Stati Uniti hanno analoghe capacità di allevamento, ma Pechino ha 339 milioni di pecore e capre, rispetto ai 7 milioni degli Stati Uniti. Le frequenti arature hanno sollevato masse di terra che ogni primavera i venti siberiani portano via e spargono ovunque come polvere gialla. I canali di irrigazione hanno sfruttato in modo eccessivo i bacini d'acqua, rendendo più arido l'ambiente circostante; quando poi il deserto avanza, i canali sono abbandonati e si ostruiscono.
Mentre avanzano i deserti nord occidentali e l'intera Asia settentrionale è colpita dalle tempeste di polvere, nella Mongolia Interna, esperti italiani e cinesi lanciano un innovativo metodo di riforestazione che permette di fermare il deserto - riporta sempre Asianews. La errata politica agricola cinese dagli anni '50 ha eliminato intere foreste e sfruttato in modo eccessivo pascoli e campi, favorendo l'espansione del deserto. La municipalità di Chifeng, Mongolia Interna, all'epoca della dinastia Liao (circa 1.000 anni fa) era coperta per il 96% da foreste vergini;oggi ha il 51% del territorio desertificato. L'area desertica si trova nel cuore del territorio ed è in espansione, per l'eccessivo sfruttamento agricolo e pastorizio.
In questa zona è attuato il "Progetto Vallerani", dal nome del suo ideatore Venanzio Vallerani, finanziato dal ministero cinese per l'Ambiente e per la tutela del territorio, che vuole recuperare pascoli degradati e aree sabbiose della contea di Balinzuoqi, Chifeng. In un incontro svoltosi il 5 giugno scorso sono stati constatati i risultati: senza dover realizzare grandi opere di irrigazione o altre attività invasive, in appena un mese sono stati lavorati circa 280 ettari di terreno ponendo a dimora circa 690 mila piante: 20% larici, 60% arbusti (bainingtiao) e 20% mandorlo selvatico (shanxing). Sono stati fatti esperimenti di semina diretta, con irrigazione a goccia tramite bottiglie di plastica riciclate, e di fertilizzazione organica. La terra così lavorata ha mostrato un'efficace raccolta dell'acqua piovana. Ci sono stati costi inferiori rispetto alle metodologie tradizionali e un minor impiego di mano d'opera, specie grazie all'utilizzo di uno speciale trattore ideato da Vallerani che, considerata la durezza del suolo, svolge il lavoro di 1.000 operai.
"La desertificazione è una delle minacce più serie che l'umanità si trova ad affrontare. È un problema globale che affligge un quinto della popolazione mondiale in più di 100 paesi" - aveva ricordato il Segretario generale dell'Onu Kofi Annan, nel suo messaggio diffuso in occasione della "Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità", che si è celebrata lo scorso 17 giugno. Il 2006 è stato proclamato dall'Onu "Anno Internazionale dei Deserti e della Desertificazione". [GB]