Unhcr: crisi finanziaria non riduca i fondi per poveri e rifugiati

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"Con la comunità internazionale alle prese con una congiuntura di tendenze economiche, sociali e politiche ostili che minacciano di provocare ulteriori movimenti forzati della popolazione negli anni a venire, il benessere dei poveri e degli sfollati del mondo è sempre più a rischio". Lo ha affermato stamane Ant㳀nio Guterres, l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, aprendo il Meeting annuale dell'Unhcr.

Guterres ha sostenuto che le speranze di pace e prosperità universale del dopo 'Guerra fredda' sono state oscurate dalla convergenza di ardue sfide globali, come i cambiamenti climatici, le disparità economiche in aumento e la crescente competizione per l'accaparramento delle risorse. Il quadro è ulteriormente complicato dalla turbolenza che sta attraversando il mercato finanziario mondiale, dalla congiuntura economica globale sempre più difficile e da sviluppi inquietanti sulla scena politica. "La competizione per l'accaparramento di risorse che scarseggiano è diventato un fattore sempre più determinante per lo scoppio ed il perpetuarsi di situazioni di violenza" - ha detto Guterres ai rappresentanti dei 76 stati membri riuniti nel Palazzo delle Nazioni di Ginevra. "Siamo alle prese con una serie di conflitti collegati in un'area di crisi che si estende dal Sud-est Asiatico al Medio Oriente ed al Corno d'Africa. Alcuni di questi stanno peggiorando con implicazioni negative sulla sicurezza mondiale".

I mutamenti climatici, la povertà estrema ed i conflitti sono sempre più collegati, ha detto Guterres. Di conseguenza crescono i movimenti forzati delle popolazioni e, parallelamente, le richieste all'Unhcr. Alla fine del 2007 i rifugiati erano 11.4 milioni e il numero è in aumento come anche per gli sfollati interni. Su un totale di 26 milioni di persone sfollate a causa di conflitti armati, l'Unhcr si occupa oggi di 14 milioni di persone in 28 paesi, più del doppio rispetto al 2005. "Nel corso degli ultimi 18 mesi abbiamo fornito aiuti di emergenza a più di 40 paesi" - ha aggiunto l'Alto Commissario, chiedendo un dibattito serio e sistematico sulla risposta della comunità internazionale alla crescita dei movimenti forzati dalla popolazione, sempre più complessi. "Nel 2007 abbiamo effettuato 197 interventi di emergenza, superando già questa cifra per l'anno in corso".

I fondi prelevati dalla Riserva Operativa per le emergenze dell'Unhcr sono cresciuti dai 34 milioni di dollari del 2006, a più di 87 milioni per il 2007, e la stima per il 2008 è di circa 150 milioni di dollari. Nel 2008 la spesa globale dell'Unhcr raggiungerà la quota di 1.6 miliardi di dollari, rispetto a 1.1 miliardi del 2006. Secondo Guterres, queste cifre evidenziano la drammatica pressione sull'Unhcr che stava facendo tutto il possibile per minimizzare i suoi costi grazie ad una serie di riforme - tuttora in corso - cominciate nel 2006. "Vogliamo diventare un'organizzazione più efficace, efficiente e agile per rispondere al meglio ai bisogni dei nostri beneficiari" - ha detto Guterres in riferimento alle riforme, aggiungendo che la stragrande maggioranza del lavoro dell'Unhcr in quasi 120 paesi è sul campo, spesso in luoghi lontani e difficili.

Fra i cambiamenti è previsto lo snellimento della sede dell'Unhcr a Ginevra per dedicare più risorse possibili alle operazioni sul campo. Molte funzioni saranno spostate sul terreno, più vicino ai beneficiari, nel quadro di un'opera di decentralizzazione e regionalizzazione che si dovrebbe concludere a metà del 2009. Secondo Guterres gli oltre 22 milioni di dollari risparmiati attraverso le riforme hanno già prodotto "una differenza sostanziale per la vita dei beneficiari" permettendo di colmare lacune cruciali nei settori della malaria, della malnutrizione e della salute riproduttiva, così come per contrastare gli abusi sessuali e la violenza di genere in alcuni paesi. Dichiarando che "i beneficiari non sono numeri, ma possessori di diritti e bisogni" Guterres ha sostenuto che era giunto il momento che l'Unhcr modificasse la propria pianificazione finanziaria basandola proprio su questi bisogni piuttosto che sulle proiezioni di contributo che l'Agenzia si aspetta di ricevere dai donatori.

In conclusione l'Alto Commissario ha ricordato al Comitato Esecutivo, che approva il bilancio annuale dell'Unhcr, che l'agenzia deve ricevere finanziamenti appropriati se vuole ottemperare al suo mandato di protezione. Il bilancio annuale revisionato per il 2009 ammonta a 1.275 miliardi di dollari, con una proiezione di 535 milioni in più per programmi addizionali. "Sebbene stiamo facendo il possibile per minimizzare i costi, il nostro budget non ci permette ancora di coprire i bisogni dei nostri beneficiari a livello globale" - ha aggiunto. "Gli alti prezzi di alimenti ed energia mettono a serio rischio il loro benessere. Allo stesso tempo ci viene chiesto di fare sempre di più a fronte di sollecitazioni sempre maggiori"

"Mi rendo perfettamente conto delle difficoltà causate dalla congiuntura finanziaria" - ha proseguito Guterres. "Ciò nonostante non posso fare a meno di far notare come le risorse richieste per assistere 31 milioni di persone di nostra competenza sono assai modeste se paragonate a quelle utilizzate per stabilizzare il sistema finanziario internazionale. Sarebbe tragico se i fondi disponibili per le agenzie umanitarie in generale e per l'Unhcr in particolare dovessero ridursi proprio nel momento in cui le sollecitazioni nei nostri confronti crescono in maniera così drammatica". "Un uomo affamato diventa un uomo arrabbiato" - ha concluso l'Alto Commissario avvisando che "se la comunità internazionale non saprà far fronte ai bisogni di base dei poveri del mondo allora dovremo aspettarci nei prossimi anni sempre più tumulti politici e sociali".

Durante il meeting annuale che durerà cinque giorni il Comitato Esecutivo, composto da 76 nazioni, riesaminerà e approverà i programmi ed i budget dell'Unhcr e fornirà raccomandazioni su questioni riguardanti la protezione dei rifugiati. [GB]

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