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Turismo responsabile: la proposta brasiliana di Tremembè
Educazione allo sviluppo
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Un viaggio in Brasile che non abbia come obiettivo quello di andare a fare sesso. Un viaggio dove gli abitanti dei luoghi, la natura e le risorse della terra brasiliana sono gli unici protagonisti e dove a godere dei profitti del turismo sono gli stessi abitanti di quella terra. È la proposta dell'associazione trentina Tremembè (il nome è quello di un paesino di 70 famiglie di pescatori, ndr) che per il 21 novembre ha organizzato un viaggio di quindici giorni nello stato del Cearà. Il caso di Franco De Barba, l'uomo arrestato dalla procura di Trento con l'accusa di turismo sessuale, ha scosso molte coscienze, ma per Armando Stefani, leader dell'associazione, si tratta solo di una goccia del mare.
"Nella zona di Fortaleza, ad esempio, arriva ogni giorno un aereo pieno di turisti. L'80% sono uomini che vanno lì con un unico scopo. Quest'anno ero in coda con 150 persone. C'erano solo due donne, di cui una mia moglie. Il fenomeno è vastissimo e in Brasile, purtroppo, nessuno fa niente. Da noi, poi, è la stessa cosa. Nelle valli soprattutto, tutti sanno chi parte per viaggi sessuali. Eppure tutti tacciono. La gente dovrebbe avere il coraggio di dire in faccia a quelle persone "Sei un porco"". Per sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema della prostituzione minorile in Brasile nei mesi scorsi è giunta in Italia Rosarina Sampaio da Silva, presidente della Associazione Prostitute dello Stato del Ceará.
"La situazione è diventata inammissibile - ha raccontato la donna. Non potevamo continuare a vedere le nostre bambine prostituirsi per un giocattolo o un piatto di pasta, era diventata un' immagine orribile e vergognosa per noi, per il nostro Stato e credo soprattutto per gli italiani". Una prostituzione minorile strettamente legata alla povertà. Ed è proprio su questo fronte che da anni lavora l'associazione culturale e di volontariato sociale Tremembè. Uno degli obiettivo di questa onlus è quello di mettere in rete sei comunità della costa brasiliana. Piccoli centri che non hanno vocazione turistica ma che possono offrire molto perché si trovano in luoghi di una bellezza mozzafiato. In ognuno di questi paesini l'associazione, in collaborazione anche con enti pubblici della provincia, sta costruendo piccole strutture di accoglienza con alcune camere con bagno e una sala per mangiare.
Il viaggio di Tremembè, il primo organizzato dall'associazione, prevede una quota di partecipazione di 1750 euro e comprende il volo di andata e ritorno Milano - Fortaleza, trasferimenti interni in furgone topik e sistemazione nelle diverse strutture ricettive in pensione completa. Il viaggio offre moltissimi spunti di interesse e visite anche ad alcune progetti portati avanti dall'associazione stessa. Il secondo giorno, ad esempio, è previsto l'arrivo a Batoque, a 50 chilometri da Fortaleza, l'unica riserva naturale dello stato del Cearà. Si tratta di un'area protetta dove però è in corso una grande speculazione immobiliare. Per questo la popolazione sta lottando per non perdere la propria terra. Saranno proprio i membri della comunità ad accompagnare i viaggiatori trentini tra le dune e la foresta di mangrovie spiegando la storia del villaggio e le sue peculiarità naturalistiche.
Non poteva mancare naturalmente la visita a Tremembè, la piccola comunità di pescatori al confine con lo stato del Rio Grande do Norde. In questo paese dal 1999 è in funzione, grazie all'associazione trentina, una pousada (pensione) dove è possibile soggiornare a prezzi interessantissimi (circa 15 euro al giorno). Un piccolo angolo di paradiso che si affaccia su un mare tranquillo con spiagge piatte e deserte. Chi soggiorna nella pousada ha la possibilità aiutare concretamente questa comunità e torna a casa arricchito di un'esperienza umana che non ha prezzo.
Le prenotazioni per il viaggio di novembre si chiuderanno a fine mese e per ulteriori dettagli è possibile consultare il sito www.tremembe.it. Nel 2005, per chiedere aiuto al Trentino in materia di turismo sessuale, era giunta in trentino anche la deputata Iris Tavares. Voleva sensibilizzare l'opinione pubblica affinché quei viaggi verso il Brasile, ma anche verso altre località a forte richiamo sessuale, diminuissero. Il suo grido di allarme sembra però essere andato perduto se ogni settimana da Verona e da Milano continuano a partire aerei pieni di turisti. Non tutti vanno per fare sesso, ma la gran parte sì.
di Patrizia Todesco
da L'Adige (del 24/09/2007)