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Tavola della pace: delusi da Prodi, appello per padre Bossi
Educazione allo sviluppo
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"Siamo delusi e preoccupati dopo i primi 15 mesi del governo Prodi. Ci aspettavamo di più in termini d'impegno per la pace e per i diritti umani e vediamo disatteso il programma elettorale che aveva recepito molte delle nostre richieste". E' questa la sintesi che si legge in un comunicato dei coordinatori nazionali della Tavola della Pace, di Flavio Lotti e Grazia Bellini, al termine della due giorni di lavori del Seminario nazionale della Tavola a cui hanno partecipato oltre 300 persone in rappresentanza di associazioni ed enti locali.
"Ci preoccupa la crisi della politica perché ci impedisce di rispettare i nostri doveri internazionali di solidarietà e di giustizia" - nota il comunicato. "Ci preoccupa anche la frattura che questa delusione sta provocando tra la società civile e i rappresentanti della politica. Cresce il numero di quanti pensano che politica e istituzioni siano incapaci di costruire la cultura della pace. Non crediamo nell'antipolitica. Crediamo nel confronto e nel dialogo con tutti i responsabili della politica e delle istituzioni. Noi siamo pronti a fare la nostra parte e ad assumerci le nostre responsabilità. Ma vogliamo poterne discutere, sapendo di essere ascoltati".
La Tavola della pace ha reso noto il documento "Voglio di +" nel quale elenca quello che chiede oggi al Governo, al Parlamento e a tutte le forze politiche italiane. "Chiediamo un metodo nuovo per costruire le decisioni, capace di ascoltare il popolo della pace, le proposte dei costruttori di pace, le associazioni, i gruppi, gli enti locali che tutti i giorni s'impegnano a fare qualcosa per la pace e la giustizia, senza aspettare che lo facciano altri al loro posto" - riporta il documento. Il documento, elaborato nei mesi scorsi dalla Tavola della pace con il contributo di numerose organizzazioni della società civile, si articola in diversi capitoli e presenta numerose richieste di un maggior impegno del Governo e delle forze politiche contro la povertà, per mettere fine alle guerre in Medio Oriente e ai conflitti nel Corno d'Africa, per la pace in Afghanistan e in Iraq, per il disarmo e la riduzione delle spese militari, per un'informazione e comunicazione di pace, per i diritti umani e dei migranti, per l'ambiente e il clima e per una nuova Onu democratica.
Rilanciando l'appello per la liberazione di p. Giancarlo Bossi, rapito nelle Filippine il 10 giugno, la Tavola della Pace aderisce alla Giornata di preghiera e digiuno per intercedere per la liberazione di p. Bossi promossa dalla Diocesi di Milano e dai missionari del PIME che si svolgerà domani martedì 10 luglio ad Abbiategrasso, a un mese dal rapimento del missionario. "La Tavola della pace e il Comitato promotore della Marcia per la pace Perugia-Assisi del 7 ottobre, nell'esprimere ancora una volta la propria solidarietà con i familiari e i missionari amici di padre Bossi, invitano tutti a raccogliere l'invito del PIME aderendo al digiuno e sollecitando il governo italiano a proseguire gli sforzi per ottenere la sua liberazione"- conclude il comunicato. [GB].