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Rossano Ercolini: l’Italia che vince (e non fa notizia)
Educazione allo sviluppo
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Rossano Ercolini scherza sulla sua recente notorietà nell’intervista rilasciata a Greenews.info, il web magazine dedicato all'informazione ambientale e al “green thinking”. Insignito lo scorso aprile negli Stati Uniti del prestigioso Goldman Environmental Prize 2013, l’equivalente premio Nobel per l’Ambiente, Ercolini può ben vantarsi affermando “Vado a Firenze con l’investitura di Obama…”, in riferimento al suo tentativo di promuovere buone pratiche ambientali presso la Regione Toscana del governatore Enrico Rossi e una revisione della normativa regionale sui rifiuti.
Oltre 3 mila persone hanno assistito lo scorso 15 aprile alla cerimonia di premiazione presso la San Francisco Opera House. Insieme all’italiano Ercolini (che riceveva il premio per il continente europeo), anche altri 5 attivisti impegnati quotidianamente nella difesa dell’ambiente e della qualità della vita: il sudafricano Jonathan Deal, l’iracheno Azzam Alwash, l’indonesiana Aleta Baun, la statunitense Kimberly Wasserman e la colombiana Nohra Padilla. È stato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama a fare gli onori di casa, ricevendo gli ambientalisti alla Casa Bianca il 17 aprile e “ringraziandoli guardandoli dritti negli occhi”, come ha riferito lo stesso Ercolini.
Rossano Ercolini è un ambientalista, ma è anche un maestro della scuola elementare “Niccolò Tommaseo” di Segromigno in Monte, frazione del comune diCapannori (LU). Proprio la sua attività di insegnante e formatore è stata indicata nella motivazione del premio, poiché “quando sentì parlare dei progetti di edificazione dell’inceneritore nel suo comune, ritenne di avere la responsabilità, come educatore, di proteggere il benessere degli studenti e di informare la comunità in merito ai rischi dell’inceneritore e alle soluzioni per la gestione sostenibile dei rifiuti domestici del paese”.
Ma Rossano Ercolini è anche il coordinatore di Zero Waste Italy, insieme alla siciliana Anna Giordano (anche lei insignita nel 1998 del Goldman Environmental Prize), fondatore di Ambiente e Futuro e stretto collaboratore del Centro Ricerca Rifiuti Zero di Capannori. Proprio il premio a Rossano Ercolini è il secondo importante riconoscimento per le politiche ambientali che arriva al comune di Capannori (LU) dopo il premio Personaggio Ambiente 2012 assegnato ad Alessio Ciacci, assessore all’Ambiente del Comune toscano, e altri analoghi riconoscimenti. Capannori è stato il primo comune in Italia ad aver adottato la “strategia rifiuti zero” di Paul Connett: ha inaugurato un compostiere di quartiere, incentivato il co-housing e lo sviluppo rurale, messo un freno al consumo di territorio, rilanciato l’utilizzo della canapa come materiale edile e tessile, e bandito l’acqua in bottiglia dalle scuole. Non da poco per un comune di 45 mila abitanti! E sono in aumento le amministrazioni locali che decidono di seguire l’esempio toscano, attualmente 133 per un totale di 3.481.473 abitanti, inclusi Napoli, Casoria e Torre del Greco e altri comuni campani come noto molto interessati al problema dello smaltimento dei rifiuti.
Lo slogan “Non bruciamoci il futuro” della campagna di sensibilizzazione sui pericoli degli inceneritori e la creazione del movimento nazionale Rifiuti Zero sono due risultati diretti dell’azione di Ercolini, il cui obiettivo finale resta la promozione di una legge di iniziativa popolare al riguardo (a cui ciascun cittadino italiano può aderire) che tenga conto di 10 fondamentali azioni per ottenere i famigerati rifiuti zero entro il 2020: separazione alla sorgente, raccolta porta a porta, compostaggio, riciclaggio, iniziative per la riduzione dei rifiuti, riutilizzo e riparazione, incentivi economici, separazione del residuo, miglior design industriale e discarica temporanea.
Saranno proprio i 150.000 dollari di premio ottenuto da Ercolini, la più grande somma corrisposta per l’attivismo ambientale di base, a consentire un energico prosieguo delle attività. “Quello che abbiamo portato negli Stati Uniti - dice Ercolini - è un messaggio scomodo: chiudere gli inceneritori e privilegiare la strategia Rifiuti Zero. I segnali sono arrivati a livello internazionale, ora devono arrivare risposte anche dalle istituzioni nazionali. Se prima del premio negli Stati Uniti eravamo forti ora siamo più forti e la prossima sarà la stagione di rifiuti zero, chilometri zero ed emissioni zero”.