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Italia: forti preoccupazioni per i fondi alla cooperazione
Educazione allo sviluppo
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"Con i tagli della legge finanziaria di quest'anno non riusciremo a destinare alla cooperazione lo 0,33% del Pil programmato e dare al Global Fund per la cura dell'Aids i 250 milioni promessi". Così uno sconsolato Gianni Ghisi, coordinatore per l'Africa e il Medio Oriente della Direzione Generale Cooperazione e Sviluppo del Ministero degli Esteri, riconosce quanto orami da tempo le associazioni denunciavano.
Al di là della retorica secondo cui "l'Italia è al settimo posto tra i donatori nel mondo per la Cooperazione", Ghisi ha poi sottolineato, questa volta durante una trasmissione di Radio 24 sempre nell'ambito del Futurshow, che il budget per la Cooperazione nel 2003 era di "700 milioni di euro, nell'anno in corso le risorse sono state tagliate di 250milioni; 100 ci sono stati restituiti e crediamo che anche il resto ci sia restituito entro l'anno per non portare le pendenze sull'anno prossimo". "Ci attendiamo - ha proseguito Ghisi - che le risorse siano adeguate agli impegni politici presi e credo che il Governo manterrà gli impegni".
Le dichiarazioni di Ghisi (dalla Sala stampa di Futurshow3004 in .pdf)
Pressato da Eveline Herfkens, coordinatrice della campagna 'No Excuse 2015', durante il dibattito tenutosi al Futurshow 3004, Ghisi ha manifestato la preoccupazione del Ministero. Eppure nei giorni scorsi, rispondendo ad un "Question time" alla Camera dei Deputati, il ministro per i Rapporti col Parlamento, Carlo Giovanardi aveva sottolineato che con il decreto ministeriale del 6 ottobre 2004, il governo italiano avrebbe assicurato i 100 milioni di euro per il fondo mondiale su Aids, Tbc e malaria.
"Con il taglio di 250milioni di euro nel 2004 per la Cooperazione internazionale allo sviluppo, non c'è più nemmeno 1 euro" - ha specificato Sergio Marelli, presidente dell'Associazione delle Organizzazioni non governative italiane, durante il suo intervento al convegno nell'ambito del Futurshow sugli Obiettivi del millennio dell'Onu. "Non ci sono nemmeno più - ha proseguito Marelli - i 37milioni di euro per la ricostruzione dell'Iraq, così come per l'Afghanistan. Con la recente Finanziaria, inoltre, è stato tagliato anche il fondo dell'8 per mille. Una parte di questo, 100milioni di euro, erano destinati a progetti per lo sradicamento della povertà, da questo fondo di 100milioni ne sono stati decurtati 80 e, ultimamente, sottratti altri 5 per risanare il bilancio di Alitalia".
Al dibattito tenutosi al Futurshow 3004, Eveline Herfkens, coordinatrice della campagna 'No Excuse 2015', aveva messo l'Italia sul banco degli imputati: "E' il fanalino di coda in Europa per quanto riguarda le risorse destinate alla cooperazione e allo sviluppo". Insieme ad altri Paesi, nel 2000 l'Italia si era impegnata con l'Onu a raggiungere gli 8 Obiettivi del Millennio per lo sviluppo, tra cui la riduzione della povertà e la sostenibilità ambientale. Se il nostro Paese è il fanalino di coda in Europa, la Herfkens nota anche che "è tutto il sistema mondiale a non funzionare", perché "manca di adeguate regole del gioco" e le risorse trasferite sono insufficienti "per quantità e qualità".
Il messaggio lanciato durante il Futurshow è stato: "No Excuse, niente scuse, ognuno deve fare la propria parte". "Altrimenti perderemo una grande opportunità" - ha ricordato Eveline Herfkens. "Gli obiettivi saranno raggiunti se sempre più voci numerose e influenti ne esigeranno la realizzazione" - ha aggiunto Marina Ponti responsabile Europa della Campagna Onu.
E al dibattito, Bill Gates fa una promessa: "Presto la mia voce per gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio per l'Onu". [GB]