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ItaliAfrica: niente scuse, il Governo rispetti gli Obiettivi MDG
Educazione allo sviluppo
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ItaliAfrica lancia la sfida al Governo italiano: gli Obiettivi di sviluppo del Millennio, sottoscritti da tutti i Governi nell'Assemblea Generale dell'Onu del 2000, non avranno scuse se non mantenuti, soprattutto a riguardo dell'Africa. E' il messaggio lanciato nella conferenza internazionale organizzata dal WWF in occasione di ItaliAfrica con la partecipazione dei movimenti contadini africani, la società civile, le ONG, il Commercio Equo e Solidale, le Associazioni, i Movimenti e i Sindacati. "Nonostante il notevole ritardo nel rispettare gli Obiettivi del Millennio, vi è ancora la possibilità di realizzare politiche ed azioni efficaci per assicurare il lavoro dignitoso per tutti, garantire l'accesso universale all'istruzione primaria anche attraverso la eliminazione del lavoro minorile, promuovere la parità di genere, ridurre la mortalità infantile e migliorare le condizioni di salute post natale, combattere l'HIV e altre pandemie, perseguire modelli di sviluppo sostenibile e un partenariato globale per lo sviluppo" - afferma il WWF.
"Lo sviluppo sostenibile dovrà guidare i principi nel commercio internazionale e le politiche di investimento." - ha affermato Michele Candotti, segretario generale WWF Italia-" Proponiamo di usare i negoziati del WTO's Millennium Round per riconoscere che molti sussidi hanno impatti molto negativi sui paesi in via di sviluppo; riconoscere che l'estensione dell'accesso ai mercati richiede un riequilibrio, grazie all'intervento di altre agenzie intergovernative, oltre al WTO, per identificare le modalità di accesso ai mercati che promuovano il commercio di beni e servizi con impatti positivi sullo sviluppo sostenibile. Infine è assolutamente necessario riconoscere che i problemi globali richiedono accordi internazionali e legittimarli ad includere gli aspetti commerciali, ma non focalizzarsi semplicemente su liberalizzazione dei mercati senza partire da sviluppo equo, sostenibile e giusto".
Intanto ActionAid International critica il messaggio che il presidente Prodi ha inviato in occasione della "Giornata dell'Africa". "Il presidente Prodi parla di un'inversione di tendenza per le risorse destinate alla cooperazione allo sviluppo, ma - spiega ActionAid - se l'ultima legge finanziaria aumenta le risorse destinate alla cooperazione internazionale portandole a circa 600milioni, questa rimane una cifra che in termini reali non equivale ai valori del 2003. La stessa legge finanziaria, inoltre, non prevede aumenti per i prossimi anni: il
congelamento a quota 600 milioni, non garantirebbe così all'Italia di rispettare gli obiettivi stabiliti in sede europea dello 0,51% Aps/Pil entro il 2010, poiché queste risorse, da sole, rappresentano soltanto lo 0,04% del Pil" - afferma ActionAid.
"Quanto alle affermazioni del Presidente del Consiglio sul contributo italiano della lotta all'AIDS", continua Marco De Ponte, di ActionAid "evidentemente il vuoto di memoria del Governo italiano si fa sempre più preoccupante. L'intera comunità internazionale sta aspettando che l'Italia paghi il debito di 280 milioni nei confronti del Fondo Globale alla lotta all'Aids".
Il governo - ricorda ActionAid - è il maggiore debitore verso il Fondo Globale; tra arretrati e contributo 2007, circa 280 milioni di euro. Dopo varie rassicurazioni date in molte occasioni, il Ministro dell'Economia ha annunciato che le risorse saranno rese disponibili con la manovra di assestamento di giugno, ma se anche questo dovesse accadere, le procedure di approvazione dell'esborso della nostra amministrazione non consentirebbero il versamento effettivo prima di settembre.
"Non c'è tempo da perdere: il continente africano combatte ogni giorno per la propria sopravvivenza - conclude De Ponte - e probabilmente sarebbe più utile che il Primo ministro di uno degli otto paesi più industrializzati del mondo, invece di inviare messaggi quantomeno sorprendenti, si impegnasse a
dare una possibilità di sviluppo e di crescita ai paesi più poveri, rompendo gli indugi e prendendo l'iniziativa coi fatti. Prodi si presenta al prossimo summit G8 con un bottino magro".
Nei giorni scorsi un rapporto di Concord, l'organismo europeo che riunisce oltre 1.600 Ong, spiegava che l' Italia si colloca in ultima posizione tra i 15 membri UE che nel 2002 avevano stabilito di dedicare all'APS lo 0,33% del Pil. Il Cini (Coordinamento Italiano Network Internazionali) ribadiva che è necessario un radicale e immediato cambiamento da parte del Governo italiano se si intende onorare gli impegni e raggiungere l'obiettivo dello 0,7% entro il 2015 nel rapporto APS/Pil sottoscritto dal nostro Paese per il raggiungimento degli "Obiettivi del Millennio" delle Nazioni Unite. [GB]