I rifiuti? Suonano per la loro settimana europea

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Siamo nel mezzo della seconda edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, un evento nato per sensibilizzare e promuovere buone pratiche di riduzione dei rifiuti e informare su strategie future, comportamenti virtuosi, politiche nazionali e comunitarie in materia. Quest’anno l’evento, che non vuole essere solo un bello “spot”, prende forma attraverso circa 4.000 appuntamenti sparsi per 22 stati dell’unione, quasi 600 dei quali previsti in Italia.

In Italia il Comitato promotore, costituito da Ministero dell’Ambiente, Osservatorio Nazionale Rifiuti, Federambiente, Rifiuti 21 Network, Provincia di Torino, Legambiente, Aica, Erica, Eco dalle Città ha convalidato oltre 580 azioni provenienti da tutte le regioni italiane (lo scorso anno erano circa 400), numero che ci pone quest’anno al secondo posto in Europa solo dopo la Francia.

Numerosi soggetti sia pubblici sia privati, denominati project developer, stanno così realizzando attività di sensibilizzazione sul tema specifico della prevenzione dei rifiuti, “che può avvenire - puntualizza Legambiente (.pdf) - solo tramite la riduzione alla fonte e l’eventuale riciclo e riutilizzo”. Occorre però attuare politiche adatte alle nuove strategie in materia e soprattutto occorre saperle comunicare.

Ecco quindi il senso di questa particolare settimana, che cade mentre la Campania immersa da cumuli di rifiuti e con le discariche al collasso riceve la visita dei Commissari dell’Unione Europea. “Dopo due anni, la situazione non è cambiata. Ci sono ancora per strada e non c’è una rete integrata per la gestione della ” ha spiegato Pia Bucella, capo della delegazione della Commissione europea parlando con i giornalisti e “il ciclo virtuoso che chiediamo da tre anni e mezzo ancora non si vede”.

Così per garantire che la nuova direttiva sui rifiuti, che entrerà in vigore il 12 dicembre e che l'Italia ha recepito, venga pienamente rispettata, la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti si può trasformare da beffa in opportunità e anche se non risolverà il problema campano, per gli organizzatori può essere un successo non solamente quantitativo, ma anche qualitativo.

Le attività sono, infatti, variegate e originali, frutto di un lungo percorso e non solo legate all’estemporaneità della campagna. “È questo il vero successo della Settimana - per Eco della Città, tra i promotori (.pdf) - contribuire ad aumentare la coscienza generale sulle tematiche di prevenzione dei rifiuti chiamando i consumatori ad un impegno attivo sulla base di una nuova sensibilità” e con l’ausilio di consigli pratici e mirati.

Riutilizzare più volte e in modo diverso i contenitori, fare in casa il compostaggio, bere l’acqua del rubinetto, comprare prodotti con imballaggi minimi, scegliere confezioni in cartone, utilizzare le sportine in stoffa al posto delle buste di plastica e optare sempre per prodotti sfusi e alla spina. Queste alcune delle parole chiave del decalogo (.pdf) lanciato dagli organizzatori perché “come consumatori - sottolinea Eco della Città - è importante intervenire con le nostre scelte di consumo e di acquisto, ponendo attenzione sia al volume che alla qualità degli imballaggi. I rifiuti, infatti, rappresentano un costo a carico della società in cui viviamo, e non bisogna dimenticare che le scelte dei consumatori influenzano fortemente le scelte produttive a monte della catena”.

Molti gli appuntamenti di portata nazionale supportati da una ricca pagina facebook a corollario della campagna di sensibilizzazione cominciare dal progetto “Ridurre si può” coordinato da Legambiente attraverso i suoi numerosi circoli in programma il 27 e 28 novembre. Ma la “Settimana”, ed è questa la grande novità di questa seconda edizione, sarà inaugurata ufficialmente in Europa da una serie di FlashMob o NoTrash Mob, come sono stati ribattezzati in Italia. Il NoTrash Mob (.pdf) consiste in una riunione lampo di cittadini che agiscono per promuovere la prevenzione dei rifiuti in un clima di festa. I partecipanti sono invitati a incontrarsi in uno spazio pubblico accessibile e visibile come piazze, scuole, teatri, centri polivalenti... per suonare sui loro cestini e sugli altri contenitori usati come simboli della riduzione dei rifiuti.

Il risultato? Una sorta di allegra ed ecologica “Batucada”, la musica originaria di Rio de Janeiro suonata sui tradizionali strumenti a percussione brasiliani messi in batteria e che saranno qui sostituiti dai nostri cassonetti per la differenziata, dai cestini, dalle bottiglie e da tutto ciò che può essere usato per simboleggiare la riduzione dei rifiuti e il consumo responsabile, oltre che a fare rumore. In Italia i NoTrash Mob saranno presenti in oltre dieci località: dalla Sicilia, alla Lombardia, dalla Calabria al Piemonte, dalla Liguria al Veneto e al Lazio il motto sarà “più è vuoto il bidone, più forte suona”!

Alessandro Graziadei

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