Giornata mondiale dell'acqua: tra emergenze e diritto

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Quasi 4 mila bambini nel mondo muoiono ogni giorno perché non hanno acqua potabile e non hanno a disposizione impianti igienico-sanitari; 2,8 miliardi di persone vivono in condizioni di carenza d'acqua e nel 2025, i due terzi della popolazione mondiale vivrà in Paesi dove c'é scarsità d'acqua. Sono alcuni dati resi noti dalla Fao, in occasione della "Giornata Mondiale dell'acqua". Affrontare l'emergenza acqua è, secondo Jaques Diouf, direttore generale della Fao, la sfida del ventunesimo secolo e il punto di partenza sarà l'agricoltura che consuma il 70% del prelievo complessivo.

Benché dal 1990 circa 1,2 milioni di persone abbiano guadagnato accesso all'acqua potabile, ogni anno il consumo d'acqua non potabile e la mancanza di servizi igienici provocano la morte di 1,5 milioni di bambini sotto i 5 anni. Oggi più di 1,2 miliardi di persone manca di acqua potabile e quasi 2,5 miliardi di persone non ha accesso a servizi igienico-sanitari. Nel 2025 - secondo i dati Onu, 1,8 miliardi di persone vivranno in Paesi e regioni con assoluta scarsità d'acqua e due terzi della popolazione mondiale potrebbero essere in condizioni critiche.

Nei giorni scorsi l'Assemblea Mondiale dei Cittadini e degli Eletti per l'Acqua (Amece) in una lettera a tutti i Capi di Stato e di Governo e alle diverse istituzioni parlamentari del mondo afferma che "non c'è nessuna inevitabilità all'attuale crisi dell'acqua nel mondo e al fatto che 1,5 miliardi di persone non hanno accesso all'acqua potabile e 2,6 miliardi non beneficiano di nessun servizio igienico-sanitario". I 650 i partecipanti provenienti da tutto il mondo chiedono di aderire all'iniziativa per il riconoscimento dell'acqua come diritto umano introducendo questo principio nelle Carte Costituzionali dei singoli paesi ai diversi livelli territoriali, e contemporaneamente formalizzare lo Statuto dell'acqua come bene comune pubblico.

Invitano inoltre a "prendere le disposizioni necessarie affinché le istituzioni pubbliche non debbano più far ricorso ai mercati di capitale privato per il finanziamento degli investimenti pubblici; istituire come Nazioni Unite un'Agenzia Mondiale dell'Acqua a tutela delle capacità autonome delle comunità locali di governare le risorse idriche nell'interesse delle popolazioni, delle generazioni future e degli ecosistemi naturali; assumere, di conseguenza, la diretta responsabilità dei Forum Mondiali dell'Acqua, oggi esercitata in modo non legittimo e ingiustificato da un'organizzazione privata sotto il controllo e l'influenza delle imprese multinazionale dell'acqua che è il Consiglio Mondiale dell'acqua".

"L'acqua è un bene comune che appartiene a tutti gli abitanti della terra ed è patrimonio dell'umanità. L'accesso all'acqua è un diritto fondamentale e inalienabile, che va garantito a tutti" - ha ribadito Legambiente all'Assemblea mondiale degli eletti e dei cittadini per l'acqua (Amece). Da alcuni anni la campagna lanciata da numerose associazioni "Acqua: bene comune dell'umanità, diritto di tutti" promuove la cultura dell'acqua come bene comune dell'umanità. Ma lo scorso anno a marzo il quarto "Forum mondiale dell'acqua" di Città del Messico si è concluso con una dichiarazione finale che, ignorando sette giorni di dibattito e richieste di movimenti e di istituzioni e non tenendo conto delle direttive del Parlamento Europeo, non contiene il riconoscimento dell'accesso all'acqua come 'diritto umano'. [GB]

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