G8: lo sviluppo esce dall'agenda, blindato il controvertice

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Nel corso della prima sessione ufficiale del Vertice dei G8 a San Pietroburgo su iniziativa di Prodi e di Blair è stato chiesto e ottenuto di inserire nell'agenda la discussione della Advanced Market Committement (iniziativa italiana per la promozione della ricerca dei vaccini contro le grandi pandemie). "Questa sembra al momento - dichiara Sergio Marelli, presidente dell'Associazione Ong italiane - essere l'unico accenno alle questioni dello sviluppo e delle problematiche dei Paesi in Via di Sviluppo. Iniziativa certo importante, ma non sufficiente. Nel corso dell'incontro a Palazzo Chigi con Prodi avevamo chiesto con tutta la società civile italiana una revisione dell'agenda verso una comprensione delle responsabilità degli 8 paesi più ricchi verso quelli poveri: il finanziamento dello sviluppo, la cancellazione del debito, il diritto all'educazione ed alle cure sanitarie, regole commerciali più giuste".

Ieri mattina la rappresentante italiana del "G8 dei Giovani" parlando di fronte agli 8 leader e ai suoi colleghi degli altri Paesi ha ribadito la stessa richiesta. "Troppo poco è stato realizzato - continua Marelli - degli impegni assunti nei precedenti Vertici soprattutto a livello del Governo italiano che resta la "maglia nera" della classifica mondiale. C'è ancora poco tempo per il Presidente del Consiglio per dimostrare che questo Vertice è l'occasione per segnare una differenza sensibile con il precedente, responsabile della perdita di credibilità dell'Italia nella comunità internazionale e un primo passo di coerenza con gli obiettivi e gli impegni inseriti nel suo programma di Governo".

A San Pietroburgo l'agenda dello sviluppo sembra essere definitivamente espulsa dai lavori del Vertice. Le importanti questioni che hanno discusso gli 8 leader come la sicurezza energetica, la proliferazione del nucleare, la grave situazione in medio oriente alla quale oggi si aggiunge quella in Corea del Nord, non giustificano il non voler trattare delle responsabilità che questi Governi hanno verso il resto dell'umanità. "Aver invitato al G8 i Governi di alcuni Paesi in Via di Sviluppo senza impegni concreti per sostenere lo sviluppo delle loro popolazioni diventa un atto di propaganda irrispettosa per centinaia di milioni di persone i cui destini dipendono anche dalle decisioni o dalle reticenze dei lavori di queste giornate" conclude Marelli.

Intanto repressione, intimidazioni, arresti e pressioni di ogni tipo hanno fatto fallire le previste iniziative del Forum Sociale di San Pietroburgo dove i partecipanti si sono trovati imprigionati nello stadio Kirov circondato dalla polizia. Nello stadio c'era anche Vittorio Agnoletto insieme a una delegazione di europarlamentari, che ha denunciato sdegnato: "In 6 anni di Forum Sociali non ci e' mai stato riservato un trattamento di questo tipo. In pratica lo stadio e' una prigione militarizzata. Tutti i partecipanti hanno dovuto attraversare almeno tre posti di blocco per arrivare qui e sottoporsi ad una severa perquisizione. E' una repressione totale, se si aggiunge il divieto a manifestare" - riporta Lettera 22. "Avevamo chiesto il permesso di fare delle manifestazioni ma non ci è stato dato. L'unica autorizzazione è arrivata a una manifestazione comunista". "Questo - ha concluso Agnoletto - è il sintomo di una vera e propria repressione in atto e della mancanza di democrazia in Russia". "Noi - ha detto Agnoletto sottolineando che l'incontro tra Bush e alcuni esponenti della società civile è stato solo 'di facciata' - non possiamo accettare che in nome di accordi economici non si parli della mancanza di democrazia in Russia".

"L'atmosfera di Pietroburgo, città fantasma paralizzata da misure eccezionali di sicurezza, con strade e spazi pubblici chiusi, a molti ricorda quella delle Olimpiadi di Mosca del 1980, quando la città fu ripulita di ogni elemento indesiderato, homeless, sbandati, poveri. Molti partecipanti stranieri del Forum sono stati espulsi con la scusa di non essere in regola e a membri di ong regionali è stato impedito di partire" - riporta Lucia Sgueglia di Lettera 22. "Nonostante questo, le proteste ci sono state. E il Forum rivendica anche la propria differenza con "the Other Russia", l'opposizione politica ufficiale che piace all'occidente. Piccole realtà antagoniste volutamente lontane dalla politica ufficiale, a forte rischio nella Russia di oggi: dove la Duma ha messo al bando i gruppi "estremisti" senza darne una definizione chiara". [GB]

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