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Fsa: rapporto Social Watch 2004 verso i MDG
Educazione allo sviluppo
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Il direttore dell'Istituto del Tercer Mundo, Roberto Bissio ha presentato al Forum Sociale delle Americhe il nuovo rapporto Social Watch, intitolato quest'anno "Paure e miserie" e dedicato al tema della sicurezza. Rispetto al passato, il rapporto presta maggiore attenzione alle questioni di genere e stila un vero e proprio indice dei Paesi quanto a pari opportunita' (in testa Finlandia e Svezia, ma anche Polonia e Slovacchia; in coda Costa d'Avorio, Pakistan, Ciad, Yemen). Riprendendo una metodologia elaborata nelle Filippine, stila inoltre un Indice di Qualita' della vita basato su dati quali la percentuale di parti in condizioni di assistenza, la percentuale di bambini che completano almeno cinque anni di scolarizzazione, il tasso di mortalita' infantile. L'indice ha un'alta correlazione con l'indice di sviluppo umano elaborato dal Programma per lo sviluppo delle Nazioni Unite, ma presenta il vantaggio di una piu' immediata reperibilita' dei dati. Nuove aree di attenzione riguardano anche l'informazione, la scienza e la tecnologia. Per Bissio e' importante che la societa' civile eserciti una forte pressione sui governi in vista del summit alle Nazioni unite previsto ad ottobre 2005 per verificare gli impegni rispetto agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDG) assunti nel 2000. In alcune aree il ritardo e' evidente: in Nicaragua meno del 50% degli alunni completa la scuola elementare.
Alliance2015, consorzio di 6 Organizzazioni Non Governative europee, tra cui il Cesvi per l'Italia, ha presentato il rapporto "2015-Watch, The EU's contribution to the Millennium Development Goals (MDG), Special focus: HIV/AIDS". La conclusione del rapporto è che c'è una grande differenza tra la retorica e i risultati dell'Europa sugli obiettivi della campagna del Millenium Development Goals. Il rapporto ha valutato obiettivamente e quantitativamente i risultati delle agenzie europee in particolare sul punto 8 rispetto allo sviluppo di un partenariato con i paesi del sud del mondo. E' emerso che in generale si è punta sui primi sette obiettivi tralasciando l'ottavo che viene considerato fondamentale per far si che i paesi poveri si prendano la responsabilità di sradicare la povertà.
Secondo una ricerca di Michael Clemens del Centre for Global Development (CGD) di Washington, tra i paesi che si stanno sviluppando più velocemente per raggiungere gli Obiettivi del Millenium ci sono Burkina Faso, Mali e Madagascar. Secondo i ricercatori questi paesi sono ossesionati dalle possibili reazioni negative che potrebbero verificarsi da parte dei paesi più ricchi. Sugli indicatori della mortalità infantile, scuola primaria e mortalità materna rimane una priorità relativa in quasi tutti i paesi considerato che il livello di avanzamento è minore in confronto agli obiettivi del Millenium. Per raggiungere veri miglioramenti sarà importante aumentare l'aiuto allo sviluppo. Dalla Gran Bretagna arriva la notizia che l'obiettivo entro il 2007-2008 è di portare la percentuale del PIL destinata agli aiuti allo sviluppo allo 0,47 e allo 0,7 entro il 2013. Howard Mollett della BOND, un gruppo che riunisce circa 280 organizzazioni di beneficenza inglesi, si augura che con queste premesse il prossimo anno la Gran Bretagna potrà esercitare forti pressioni su G8 e Ue, visto che avrà la presidenza di entrambi. [AT]
Altre fonti: Alliance 2015, Millenium Development Goals