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Debito estero: convegno fa il bilancio della campagna ecclesiale
Educazione allo sviluppo
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E' in corso a Roma il convegno "Debito, Giustizia e Solidarietà" promosso dalla Fondazione Giustizia e Solidarietà. A dieci anni dal lancio della campagna ecclesiale per cancellare il debito dei paesi poveri la Fondazione presenta il lavoro compiuto e apre alla riflessione sul futuro. Durante il convegno verrà presentato il volume "Debito, Giustizia e Solidarietà. Rapporto sul debito 2006-2008" sui cui temi interverranno studiosi ed esperti da ogni parte del mondo. All'incontro sono attesi il Cardinale Angelo Bagnasco e il ministro degli Esteri Franco Frattini che interverranno alla tavola rotonda del 31 ottobre. Nella giornata di domani, 30 testimoni diretti dallo Zambia e dalla Guinea Conakry racconteranno il lavoro svolto nei due paesi.
"Sembrava una illusione di pochi ma ci hanno creduto in tanti. È stata una campagna di successo che ha centrato molti obiettivi in Italia e nel mondo, anche se la via di uno sviluppo equo resta lunga" - afferma Riccardo Moro, direttore della Fondazione Giustizia e Solidarietà. "Alla soglia del Giubileo dell'anno Duemila, venne lanciata la "Campagna ecclesiale italiana per la riduzione del debito estero dei paesi più poveri" che coinvolse in modo convinto tutti i diversi attori della comunità ecclesiale, insieme a numerosissimi soggetti della società civile italiana, per chiedere di cambiare i termini della perversa relazione finanziaria che lega il ricco Nord del pianeta con il Sud impoverito" - spiega Riccardo Moro. "Grazie alla mobilitazione di diocesi, parrocchie, associazioni, movimenti e gruppi di tutta Italia, si raccolsero fondi per una cifra equivalente a oltre 17 milioni di euro per acquistare al governo italiano il credito vantato verso la Guinea Conakry e lo Zambia e convertirlo".
La Fondazione Giustizia e Solidarietà nacque per dare continuità alla campagna, portare a compimento le operazioni di conversione e diffondere una cultura di consapevolezza sui temi dell'ingiustizia economica e del debito. La tesi, più volte dimostrata, era che l'indebitamento fosse frutto di un processo caratterizzato da mancanze di giustizia anche molto gravi. "Occorreva ricostruire giustizia cambiando le relazioni fra creditori e debitori: cancellare il debito, usare le risorse liberate in favore della lotta alla povertà, coinvolgere la società civile locale nella loro gestione e nel controllo, identificare modalità per condividere le responsabilità fra ex creditori ed ex debitori, al fine di finanziare e realizzare programmi di sviluppo" - sottolinea Moro.
"L'azione della Fondazione in questo difficile processo è stata intensa. Le conversioni del debito in Guinea e Zambia sono state un'esperienza innovativa nel panorama internazionale e hanno costituito una sfida difficile. Il denaro liberato con le cancellazioni del debito, a cui si è aggiunto quello raccolto durante la campagna giubilare, ha finanziato circa un migliaio di progetti di lotta alla povertà, identificati attraverso un efficace percorso di dialogo e corresponsabilità tra governo e società civile locale" - conclude Moro. "Giunti al termine di questo percorso la Fondazione è quindi nelle condizioni di rendere conto della sua azione, 'restituendo' a tutti coloro che avevano contribuito alla campagna giubilare i risultati di questi anni. Lo farà con una riflessione critica e un ampio dibattito che crei i presupposti per proseguire il cammino".
La Fondazione Giustizia e Solidarietà è frutto di quell'impegno e in particolare della "Campagna ecclesiale italiana per la riduzione del debito estero dei paesi più poveri". Venne costituita alla fine del Giubileo dalla Conferenza Episcopale Italiana insieme ad ACLI, Azione Cattolica, Caritas italiana, Compagnia delle Opere, Comunità di Sant'Egidio, Confcooperative, Conferenza Italiana Superiori Maggiori/Unione Superiore Maggiori Italiane, Diocesi di Milano, Diocesi di Conversano-Monopoli e Volontari nel mondo Focsiv. Il suo mandato è stato appunto quello di proseguire gli impegni della campagna in particolare nella realizzazione di due operazioni di conversione di debito, in Guinea Conakry e Zambia, e nell'analisi delle dinamiche legate al debito e alle azioni delle istituzioni internazionali. [GB]