Aiuti allo sviluppo: l'Italia dice no a tassazioni internazionali

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La Campagna per la riforma della Banca mondiale e Lunaria criticano apertamente l'intervento del sottosegretario Mantica alla conferenza inter-governativa convocata dal Presidente francese Jacques Chirac per discutere di come finanziare in maniera innovativa lo sviluppo dei Paesi poveri. Sul tavolo della conferenza, che si chiude oggi, ci sono proposte di contributi volontari quali un sovrattassa sui biglietti aerei, ma anche di tassazioni internazionali, quali la Tobin Tax sulle speculazioni monetarie, da lungo tempo auspicata dalla società civile internazionale.

Il governo italiano, che non risulta tra i circa 80 firmatari della dichiarazione di New York dello scorso settembre sulla necessità di introdurre meccanismi innovativi di finanziamento allo sviluppo, sembra ignorare che l'Italia risulti ancora il fanalino di coda tra i Paesi donatori dell'OCSE, ben lontano dall'obiettivo dello 0,7 per cento del Pil da destinare agli aiuti allo sviluppo. "Il nostro esecutivo mette invece sul tavolo proposte irrisorie e limitate, quali l'8 e il 5 per mille nella dichiarazione dei redditi, se non addirittura i contributi volontari dei cittadini italiani via sms nel caso di emergenze, come è accaduto per lo tsunami nel Natale 2004" - nota la Crbm.

"E' vergognoso che il governo non sottoscriva la dichiarazione del gruppo Lula-Chirac e si proponga invece come innovatore con ricette vecchie e pietistiche che scaricano ancora una volta le responsabilità delle istituzioni sulla buona volontà del popolo italiano" - ha commentato da Parigi Andrea Baranes di CRBM, tra i 30 rappresentanti della società civile internazionale accreditati alla conferenza. "La prossima volta è meglio che il governo non si presenti, se questa è la figura che la solidalissima società italiana deve fare nelle assisi internazionali sullo sviluppo dei più poveri sul pianeta" - ha concluso Baranes.

"E' giunto il momento di assumersi le proprie responsabilità" - ha dichiarato da Roma Tommaso Rondinella di Lunaria, "e affrontare una volta per tutte il dramma italiano degli aiuti allo sviluppo. Se il prossimo governo non avrà le forze e gli spazi di manovra nel bilancio per raggiungere gli impegni presi nelle sedi internazionali con gli strumenti attuali, allora cambi rotta e si inizi a battere per l'istituzione di tasse globali e di meccanismi di redistribuzione internazionale da coloro che si sono arricchiti attraverso una globalizzazione iniqua verso chi è destinato a rimanere escluso nelle periferie del mondo. Anche queste sono le sfide concrete di chi oggi ambisce a governare il nostro Paese. Ci appelliamo alla società civile italiana affinché al più presto parta in Italia una campagna di ampio respiro per iniziare un processo di riabilitazione culturale e politica del concetto di tassazione, quale strumento di redistribuzione ed esercizio della solidarietà in Italia e nel mondo"- ha concluso Rondinella.

Lo scorso novembre il governo francese ha approvato la 'fly tax', la tassa di solidarietà internazionale sui biglietti aerei. L'iniziativa, fortemente sostenuta dal presidente Jacques Chirac, aveva preso corpo nel corso del vertice delle Nazioni Unite di settembre. Il Consiglio dei Ministri francese ha approvato il provvedimento: dal primo luglio del 2006 si pagherà un'imposta da uno a 40 euro per i voli che partono dalla Francia. I fondi così raccolti verranno destinati ai programmi umanitari per i paesi più poveri del Terzo Mondo. Anche Gran Bretagna, Brasile e Cile si sono impegnati nella stessa direzione. [GB]

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