ActionAid: l'Italia mantenga gli impegni con la Fao

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ActionAid apprezza che l'Italia sia uno dei maggiori contributori della Fao, come riportato nel Libro Bianco che illustra il Programma di Cooperazione della Fao finanziato con i contributi volontari del governo italiano, presentato oggi a Roma. "Questo è un riconoscimento importante per la cooperazzione allo sviluppo italiana. L'Italia, però, nel 2002 si era impegnata nel versamento di 100 milioni di euro, dei quali ne mancano ancora 40 milioni. Per il 2007 lo sforzo del nostro paese si quantifica in soli 10 milioni di euro" - nota l'organizzazione in una nota riportata dall'agenzia Vita.

"Non è possibile avere alcuna riduzione sostanziale della fame senza investimenti in agricoltura e sviluppo rurale - ricorda Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid. E' dunque essenziale che l'Italia rinforzi il suo impegno nei confronti di un'organizzazione come la Fao che rappresenta tradizionalmente l'organismo di riferimento per la realizzazione delle attività di lotta alla fame, alla povertà ed alla malnutrizione". Per il futuro, conclude ActionAid, "auspichiamo che il governo italiano risponda concretamente agli impegni presi e inserisca nel piano programmatico per il 2007 l'erogazione dei 40 milioni di euro mancanti, a saldo degli impegni assunti nel 2002".

Nelle scorse settimane ActionAid aveva ricordato che - secondo i dati pubblicati dall'Ocse sulle quote che i Paesi destinano all'Aiuto pubblico allo sviluppo l'Italia si posiziona al penultimo posto nella classifica europea, seguita solo dalla Grecia. Da oggi sappiamo che la cooperazione italiana è ufficialmente fuori dall'Europa. Quello 0,20% Aps/Pil dell'Italia è un dato che grida vergogna" aveva commentato Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid. "I dati dell'Ocse ci confermano che occorre un immediato cambio di rotta da parte del nostro governo per riportare l'Italia definitivamente in Europa" - aggiungeva De Ponte. "L'Italia resta lontana dagli impegni presi con gli elettori e in sede internazionale: l'obiettivo di raggiungere lo 0,7% Aps/Pil entro il 2015, in attesa di un promesso cambio di rotta, è sempre di più un miraggio".

"Il governo in carica non può attendere oltre per rimettere l'Italia al passo con gli impegni presi nella lotta alla povertà. I dati forniti oggi dall'Ocse sono ancora più preoccupanti se si considera che si scende allo 0,11% se si esclude la cancellazione del debito verso alcuni paesi. Tali dati sono purtroppo il risultato di una politica di assoluto disinteresse nei confronti dei paesi poveri che è stata adottata negli anni passati", continua il segretario generale di ActionAid.
Il 29 gennaio scorso, ricorda ActionAid, il presidente Prodi in visita ufficiale ad Addis Abeba di fronte all'Unione Africana, aveva annunciato il quasi completamento del versamento delle quote italiane al Fondo Globale per la lotta all'AIDS. "Quell'annuncio - spiega De Ponte - non è mai stato seguito da fatti concreti e l'Italia si appresta a presentarsi al summit del G8 di giugno, ancora morosa nei confronti di un Fondo la cui creazione era stata promossa nel 2001 proprio dal nostro Paese".

Per inviare un monito al governo, esortandolo al rifinanziamento immediato del Fondo Globale, che ActionAid ha lanciato nei giorni scorsi un'azione di sensibilizzazione e di denuncia nell'ambito della campagna "No poverty No aids" indirizzata a tutti i 630 componenti della Camera. In commissione bilancio, infatti, è cominciata la verifica per il reperimento delle risorse necessarie a coprire parte del debito ed il futuro impegno italiano verso il Fondo Globale. [GB]

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