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1° Maggio: Pezzotta e Bisio per la Coalizione contro la povertà
Educazione allo sviluppo
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Nel suo discorso a Scampia per la celebrazione del Primo Maggio, il Segretario generale della Cisl Savino Pezzotta ha ricordato specificamente la "Coalizione mondiale contro la povertà". "La campagna internazionale di lotta alla povertà vede il sindacato in prima fila. Il braccialetto bianco, che oggi porto al polso, un simbolo mondiale di questo impegno, per noi significa avere ogni momento coscienza che quel miliardo e 400 milioni di donne e uomini senza lavoro dignitoso devono avere un futuro, una istruzione e il rispetto dei loro diritti, in un mondo dove anche la guerra sia un ricordo doloroso del passato" - ha detto Pezzotta.
"Oggi non possiamo dimenticare che il 1° maggio è un giorno di festa, ma non per tutti i lavoratori" - ha detto il Segretario generale della Cisl Savino Pezzotta ricordando le repressioni subite dai lavoratori nel mondo. "Sono ancora più di 100 i paesi del mondo in cui partecipare ad una manifestazione in difesa dei propri diritti o aderire ad uno sciopero comporta durissime repressioni. L'anno scorso per celebrare il 1° maggio in Iran decine di dirigenti sindacali furono arrestati, ma oggi saranno di nuovo in piazza e a loro va il nostro sostegno alla loro lotta. In Iraq, dove la guerra sembra non avere mai fine, è pericolosissimo svolgere attività sindacale: due mesi fa è stato assassinato il dirigente della federazione dei lavoratori del petrolio e del gas Ali Assan Abd per aver organizzato i lavoratori nell'industria petrolifera del dopo-Saddam. In Colombia l'anno scorso più di cento sindacalisti sono stati assassinati. In Birmania, dove la dittatura fa si che continui la vergogna del lavoro forzato. Nella Corea del Sud più di 1900 sindacalisti sono stati arrestati nel corso dell'anno, raggiungendo una cifra record, un numero mai registrato. In Bangladesh, dove il crollo di nove fabbriche ha recentemente causato la morte di 30 lavoratori. In Marocco, Zimbabwe, Kenya, Indonesia e Bielorussia dove qualunque forma di sindacalismo autonomo è stata praticamente soppressa".
Circa la Cina, Pezzotta ha sottolineato che "la Cina può fare concorrenza spietata alle imprese del resto del mondo utilizzando il lavoro gratuito dei carcerati e quello di centinaia di migliaia di donne nelle sue zone franche, dove le condizioni di lavoro sono terribili. Ancora oggi i lavoratori vengono picchiati dai loro capi ed è vietata l'organizzazione di sindacati liberi. E' di questi giorni lo sciopero di più di diecimila lavoratori di una impresa giapponese in Cina, per richiedere il diritto di organizzarsi in un sindacato libero, e a quei lavoratori va la nostra solidarietà". "A chi pensa che il sindacato sia un impiccio, sia un problema e un elemento di conservazione ricordiamo che oggi nel mondo c'è bisogno di sindacato, c'è bisogno che le lavoratrici e i lavoratori si organizzino" - ha proseguito Pezzotta. "Non servono i dazi per creare più giustizia, servono sindacati liberi in Cina e in Birmania e in tutte quelle parti del mondo in cui i diritti non sono rispettati, in modo che il nostro sogno di libertà, giustizia e solidarietà si affermi.
Il Segretario generale della Cisl ha inoltre ricordato che "questo anno, il 2005, rappresenta un appuntamento che non può essere cancellato. I governi dovranno rispettare e attuare gli impegni già assunti perché vi sia subito la cancellazione del debito". E venendo alla Campagna mondiale contro la povertà ha affermato che "la campagna internazionale di lotta alla povertà vede il sindacato in prima fila". "Il braccialetto bianco, che oggi porto al polso, un simbolo mondiale di questo impegno, per noi significa avere ogni momento coscienza che quel miliardo e 400 milioni di donne e uomini senza lavoro dignitoso devono avere un futuro, una istruzione e il rispetto dei loro diritti, in un mondo dove anche la guerra sia un ricordo doloroso del passato. Chiediamo impegni forti per la cooperazione internazionale, per il ritiro delle forze armate dalle missioni realizzate in violazione dell'articolo 11 della nostra Costituzione, perché vi sia uno stop alla produzione e al commercio delle armi e la destinazione delle risorse ora impiegate per la difesa, a favore della pace e di uno sviluppo sostenibile ed equo. Perché anche oggi, che il mondo del lavoro italiano vive grandi difficoltà, non possiamo ripiegarci su noi stessi, ma dobbiamo non abbandonare mai il coraggio della solidarietà" - ha concluso Pezzotta.
Giustizia nel commercio, cancellazione del debito dei Paesi del Sud del mondo, migliori aiuti allo sviluppo sono i punti fondamentali della Campagna lanciata da numerose organizzazioni mondiali e italiane perchè il 2005 segni il punto di svolta nella lotta alla povertà, all'AIDS, alla fame e ai conflitti nel mondo.
Anche Claudio Bisio ha indossato il braccialetto della Campagna durante il Concerto del Primo Maggio a Roma. CGIL, CISL e UIL hanno deciso di dedicare la Raccolta Fondi collegata al concerto e agli eventi del Primo Maggio per i progetti di AMREF per l'infanzia, per dare un sostegno al lavoro di chi costruisce una speranza per l'Africa. [GB]