Trentino: il Forum della pace chiede ai sindaci di vietare le ronde

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Con una lettera aperta ai sindaci il Forum trentino per la Pace ed i Diritti Umani ha chiesto un segnale forte: il divieto di ricorrere nel proprio territorio comunale alle "ronde" e ad ogni altra forma di delega verso i privati cittadini nello svolgere funzioni di ordine pubblico e sicurezza. Nei giorni scorsi, infatti, è entrato in vigore il decreto che regola l'attivazione del "Pacchetto sicurezza".

L'iniziativa è stata presentata dal presidente del Forum Michele Nardelli che ha ribadito di non accettare l'associazione dell'immigrato con l'ordine pubblico. Gli stranieri rappresentano i nuovi cittadini che svolgono un ruolo indispensabile in vari comparti della nostra economia. Nella nostra storia c'è il dolore di partire e di abbandonare la casa.

L'assessore provinciale alla solidarietà internazionale e alla convivenza Lia Beltrami Giovanazzi ha definito l’iniziativa "importantissima" in quanto ha coinvolto il Consorzio dei Comuni trentini. Ha inoltre invitato a leggere le statistiche sulla criminalità andando alla concretezza dei fatti, che la delinquenza viaggia solo ad alto livello. Nell’ultimo anno, a titolo d’esempio, c’è stato un incremento dell'8% di immigrati ed un decremento dell'8% di criminalità. Ha rimarcato la sua piena contrarietà alle ronde ed ha invitato il ministro Maroni a potenziare gli strumenti dati alle nostre Forze dell'ordine: buoni benzina per le auto e carta per le fotocopiatrici. L’assessore si trova d’accordo con il passaggio del “pacchetto sicurezza” che vieta di lordare i muri con chiaro riferimento ai pasionari dei partiti che imbrattano tornanti, ponti e monumenti.

Da parte sua il presidente del Consorzio dei Comuni Trentini, Marino Simoni, ha affermato che il sistema delle autonomie sta cercando di interpretare un nuovo percorso per svolgere una presenza capillare sul territorio anche attraverso un ruolo politico. Ha dichiarato di aver dato la piena adesione all'iniziativa del Forum attivando tutti gli strumenti validi. La nostra terra, ha ricordato, ha una storia ricca di confronto aperto con realtà diverse e multietniche.

La storia trentina legata all'emigrazione è stata infine ricordata da Maurizio Tomasi in rappresentanza dell'Associazione trentini nel mondo, nata proprio come supporto di chi in passato lasciò il proprio paese per cercare un futuro migliore. “Ad oggi vi sono più trentini fuori che dentro la Provincia autonoma”. Che ne sarebbe del nostro territorio se altri esercitassero un rimpatrio forzato?

In rappresentanza delle associazioni che hanno aderito all'appello "Pacchetto (in)sicurezza? Noi disobbediamo!" lanciato da Unimondo, Fabio Pipinato di Acli Trentine, ha affermato che “c’è una povertà da affrontare” ed è quella anche della nostra gente barricata in casa, teledipendente che non guarda al passato ed ha paura del futuro. La miglior risposta del territorio è l’intensa attività culturale in tutti i paesi del Trentino che ha miscelato razze e generazioni”. Erica Mondini, vice presidente del Forum, afferma che, a tal fine, serve una rivoluzione culturale.

Il Ministro dell’Interno, nelle stesse ore della conferenza stampa, ha risposto con secco "No" ad altre regolarizzazioni dopo colf e badanti come richiesto dall’appello mentre nella conferenza stampa del venerdì il premier Berlusconi ha dimostrato di aver ripulito Lampedusa tacendo sui morti alle frontiere con il Mediterraneo riportate da Melting Pot. [F.P.]

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