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Pax Christi: basta con la cultura del complotto, riprendere la strada della legalità
Cultura della pace
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Il Consiglio Nazionale di Pax Christi è "fortemente preoccupato della grave situazione del nostro Paese" e invita ad "una inderogabile azione comune per uscire da questo momento" e a riprendere "le strade costituzionali della legalità, della giustizia e del diritto". In un documento di approfondimento diramato ieri (in .pdf) Pax Christi denuncia "il disprezzo delle regole, l’accusa reiterata da parte governativa dell’esistenza di complotti organizzati da chi dissente o dalla magistratura". L'associazione chiede di riprendere il percorso "per un Paese solidale" basato sulla "cultura del bene, della cittadinanza, del diritto, della buona amministrazione e della sana impresa".
"E' urgente riprendere l'impegno a servizio del bene della nostra Italia condividendo le crescenti preoccupazioni di mons. Domenico Mogavero, Presidente del Consiglio della Conferenza episcopale italiana per gli Affari Giuridici, per il quale ''cambiare le regole del gioco mentre il gioco è in corso è un atto altamente scorretto''. La nota dell'associazione fa riferimento esplicito al "pasticcio delle liste elettorali" con relativo decreto “interpretativo”, l’introduzione del “legittimo impedimento”, il disprezzo delle regole.
"E' urgente dar voce a chi, come il Pontificio Consiglio dei Migranti, ha denunciato la grave valutazione del ritenere la tutela delle frontiere più importante della tutela della famiglia e dell’educazione dei minori. La voce di chi denuncia gli abusi e le speculazioni legate al terremoto in Abruzzo, la privatizzazione di alcuni beni vitali come l'acqua, i gravi problemi del mondo del lavoro, il rischio che venga cancellata la legge 185 sul controllo del commercio delle armi ci interpellano direttamente come cittadini e come credenti" - afferma la nota.
"E' urgente allargare lo sguardo sui conflitti in atto, dall'Iraq alla Palestina, e partecipare all'opera di riconciliazione nazionale e liberazione sociale che, dal Salvador al Sudan, esigono autentiche “missioni nonviolente di pace”. Preoccupano particolarmente Pax Christi il silenzio sui cacciabombardieri F35-JSF assemblati a Novara e la nascita della “Difesa spa” che aggraveranno la corsa incontrollata al riarmo.
La nota di Pax Christi non intende essere solo un’analisi lucida e precisa, quanto invece una sollecitazione a mobilitarsi. Si legge nel documento: “Assieme ad altri, anche noi intendiamo contrastare tali fenomeni valorizzando esperienze sociali e politiche legate al concetto di cittadinanza umana, di bene comune, di giustizia e di legalità, di cittadinanza attiva”.
"E’ urgente mobilitarsi partecipando a iniziative di difesa e sviluppo della Costituzione, della democrazia, della legalità e della giustizia. In ambito civile, molti cittadini variamente attivi: i comitati Dossetti, la Rosa bianca, Libera, Strada facendo, la Commissione italiana domenicana “Giustizia e pace”, Responsabilità civile, Libertà e Giustizia, Osservatorio sui Migranti, Rete per il Disarmo, la Tavola della pace e tante realtà stanno operando per il rilancio della democrazia nei suoi fondamenti umani e costituzionali".
"In ambito ecclesiale, il Pontificio Consiglio Migranti invita a mettere in atto l’Istruzione Erga migrantes caritas Christi del 2004 attraverso “campagne internazionali per combattere pubblicamente la discriminazione, la xenofobia e il razzismo; incontri interculturali e progetti per neutralizzare le paure razziali e culturali, il sospetto e la diffidenza; il sostegno ai migranti affinché diventino sostenitori della propria identità culturale e dei propri diritti” nel rispetto per le leggi del Paese che li accoglie.
La Conferenza episcopale italiana, col suo citato lucido documento antimafia, ancora poco conosciuto avanza proposte di cambiamento radicale basate sulla "cultura del bene, della cittadinanza, del diritto, della buona amministrazione e della sana impresa nel rifiuto dell'illegalità". Sollecita “un'azione pastorale che miri a cancellare la divaricazione tra pratica religiosa e vita civile e spinga a una conoscenza più approfondita dell'insegnamento sociale della Chiesa, che aiuti a coniugare l'annuncio del Vangelo con la testimonianza delle opere di giustizia e di solidarietà".
Il cristiano non si rassegna mai alle dinamiche negative della storia, osserva il documento: “nutrendo la virtù della speranza, da sempre coltiva la consapevolezza che il cambiamento è possibile e che, perciò, anche la storia può e deve convertirsi e progredire". L’analisi allarmata del fenomeno mafioso si collega a tante proposte operative, al monito di Giovanni Paolo II contro la mafia del maggio 1993, alle testimonianze di Luigi Sturzo, Aldo Moro, Giuseppe Puglisi, Giuseppe Diana e Rosario Livatino, alla necessità di adottare “uno stile profetico che educa alla speranza”.
A tal fine, tra le varie iniziative, sta preparando sia la prossima Assemblea nazionale di Pax Christi, che si terrà a Milano il 17 18 aprile sul tema della “cittadinanza responsabile” e sia la Marcia estiva della Costituzione a Monte Sole presso Marzabotto in partenza il 26 luglio. [GB]