V-Day: don Corazzina, 'caro Grillo, ecco perchè non ci sarò'

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Alla vigilia del V-day, indetto per l'8 settembre da Beppe Grillo, il coordinatore nazionale di Pax Christi, don Fabio Corazzina, ha inviato una lettera aperta al popolare comico genovese spiegando le motivazioni del proprio "non ci sarò".

"Hai pienamente ragione quando denunci un mondo politico (parlamentare e di governo) che ignora alcune evidenti illegalità al proprio interno, che difende l'immortalità elettiva, che si autoproclama scelto grazie a bieche logiche di calcoli di partito e non di reale rappresentatività" - afferma don Corazzina. "Ma non ci sono solo le forze politiche e gli eletti nelle istituzioni a garantire il processo democratico del nostro paese e a definire l'attuale situazione dell'Italia, nel bene e nel male. Ci sono le cittadine e i cittadini, c'è la società civile, le associazioni, il volontariato, la cooperazione sociale, il terzo settore che giocano un ruolo fondamentale in questo senso".

Beppe Grillo ha lanciato dal suo sito internet il V-day per l'8 settembre dicendo: "Sarà il giorno del Vaffanculo day, o V-Day. Una via di mezzo tra il D-Day dello sbarco in Normandia e V come Vendetta. Si terrà sabato otto settembre nelle piazze d'Italia, per ricordare che dal 1943 non è cambiato niente. Ieri il re in fuga e la Nazione allo sbando, oggi politici blindati nei palazzi immersi in problemi "culturali". Il V-Day sarà un giorno di informazione e di partecipazione popolare".

L'invito è ad andare nella piazza della propria città e firmare per portare in Parlamento una legge popolare per ottenere: il "No ai parlamentari condannati" (oggi 25 parlamentari condannati siedono oggi in Parlamento); il limite di "Due legislature" (oggi "parlamentari di professione" siedono da venti e trent'anni in Parlamento) e per "l'elezione diretta" (No ai parlamentari scelti dai segretari di partito, i candidati al Parlamento devono essere votati dai cittadini con la preferenza diretta).

Al momento 204 parlamentari hanno espresso la loro valutazione sui tre punti della legge popolare "Parlamento Pulito". "Le valutazioni positive sono state rispettivamente 122 per la preferenza diretta, 109 per la non eleggibilità dei candidati condannati e 82 per la limitazione a due legislature. 22 parlamentari hanno risposto fuori tempo massimo per cause diverse, ho deciso di inserirli comunque nel sondaggio. Molti parlamentari non si sono limitati a rispondere alle domande con un sì o con un no, ma hanno argomentato il loro voto. Sul sito sono riportate cinque risposte di diversi parlamentari per ogni domanda: i pareri, come si può notare, sono molteplici e spesso opposti" - scrive Grillo.

Don Corazzina non contesta questa proposta di legge, e anzi afferma che "non possiamo certo difendere uomini e donne eletti e seduti sulle poltrone di Camera e Senato che continuano a confermare una serie infinita di garanzie e privilegi inauditi e scandalosi". Ma sottolinea che "dal 1943 a oggi ne sono cambiate di cose e non poche. Non farò lunghe analisi e racconti storici, né ricorderò i nomi di uomini e donne che si sono letteralmente giocati la vita per il bene comune. Solo rammento che nel 1948 il popolo italiano promulga la nuova Costituzione, che non è il nulla, anzi è l'anima comune, la conferma dei valori che soli ci permettono, insieme, di guardare al futuro e progettare una nuova convivenza". [GB]

Segue il testo della Lettera aperta di don Corazzina a Beppe Grillo

Caro Beppe,
domani, 8 settembre non sarò in piazza per il V-Day. Ho sempre apprezzato e tutt'ora apprezzo il tuo lavoro di denuncia, di sensibilizzazione e di proposta di nuovi stili di vita. Con un sorriso, a volte amaro, hai aperto spazi di dibattito e prospettive di sviluppo e convivenza sicuramente capaci di affascinare e appassionare le persone più diverse.

Ma questa volta non ci sarò, non mi va proprio di mandare "affanculo" tutti. Ho letto i blog in cui si parla di V-Day e visto i video più diversi e mi sono rattristato: una sequenza infinita di improperi e di sfoghi contro gli altri e contro tutte le donne egli uomini eletti e che ci governano.

La politica è arte della cittadinanza attiva che coinvolge tutti e non solo chi democraticamente è stato eletto in parlamento e scelto per governare la nazione. La Politica chiama a responsabilità ogni cittadino, in un tempo di mille divisioni e di mille muri (culturali, spirituali, economici, politici) chiede il coraggio della fiducia e della speranza che passa dal costruire comunità e non dal raggruppare rabbia e desiderio di vendetta o di assedio. La politica è vocazione di tutti, è servizio al bene comune, è difesa della libertà e promozione dell'uguaglianza ma è anche scelta di fraternità. Un nuovo progetto non può mai partire dalla delegittimazione dell'altro, ma dalla ricerca con l'altro della soluzione comune.

Eppure hai pienamente ragione quando denunci un mondo politico (parlamentare e di governo) che ignora alcune evidenti illegalità al proprio interno, che difende l'immortalità elettiva, che si autoproclama scelto grazie a bieche logiche di calcoli di partito e non di reale rappresentatività. Aggiungo altro, non possiamo certo difendere uomini e donne eletti e seduti sulle poltrone di camera e senato che continuano a confermare una serie infinita di garanzie e privilegi inauditi e scandalosi. Sarebbe un segnale concreto una effettiva discontinuità su questi fronti che significa "rinuncia", almeno da parte di alcuni eletti in parlamento, come segno e monito per tutti. Ma, è vero, non vedo grandi desideri di trasparenza in tal senso!

Eppure mi rendo conto che non sono solo le forze politiche e gli eletti nelle istituzioni a garantire il processo democratico del nostro paese e a definire l'attuale situazione dell'Italia, nel bene e nel male. Ci sono le cittadine e i cittadini, c'è la società civile, le associazioni, il volontariato, la cooperazione sociale, il terzo settore che giocano un ruolo fondamentale in questo senso. Perché non prevedere alcuni sgravi, aiuti, servizi ... a questi togliendo alcuni privilegi agli altri?

E poi, lascia che lo condivida con te, dal 1943 a oggi ne sono cambiate di cose e non poche. Non farò lunghe analisi e racconti storici, né ricorderò i nomi di uomini e donne che si sono letteralmente giocati la vita per il bene comune. Solo rammento che nel 1948 il popolo italiano promulga la nuova Costituzione, che non è il nulla, anzi è l'anima comune, la conferma dei valori che soli ci permettono, insieme, di guardare al futuro e progettare una nuova convivenza.

Domani rileggerò la Costituzione e racconterò l'ultima pagina dello splendido scritto di Italo Calvino "le città invisibili". Ripartirò dalla speranza che è sguardo positivo alla vita e non solo dalla rabbia che offusca l'orizzonte.

Disse il Gran Khan: Tutto è inutile, se l'ultimo approdo non può essere che la città infernale, ed è là in fondo che, in una spirale sempre più stretta, ci risucchia la corrente.
Rispose Marco Polo: L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all'inferno non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. (Da "le città invisibili")

shalom salaam pace
don Fabio Corazzina
Pax Christi Italia

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