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Misna: incontro tra Abbas e Olmert, speranza a Natale
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Se verranno confermate dalle parole e dai fatti le notizie di poche ore fa successive all'incontro "di pace" svoltosi fino a tarda sera ieri a Gerusalemme tra il presidente palestinese Mahmoud Abbas e quello israeliano Ehud Olmert - il primo del genere tra i due - potrebbe essere questa la vera notizia di Natale. La liberazione di alcuni fondi palestinesi che Tel Aviv bloccava da tempo (circa 100 milioni di dollari), l'eliminazione di alcuni 'checkpoint' nei Territori palestinesi e la costituzione di un gruppo di lavoro misto per esaminare la possibilità di liberare prigionieri palestinesi sembrano gli elementi principali dell'intesa.
Dopo tre lunghi giorni di sciopero che - incluse le giornate festive della domenica, di Natale e di Santo Stefano - potevano diventare sei giorni consecutivi di silenzio, la MISNA riapre volentieri la sua pagina con questo straordinario annuncio di speranza e con alcuni titoli prevalentemente legati alle festività e al particolare clima di questi giorni, incluse "repliche natalizie" e pochi altri materiali provenienti anche da altre fonti.
Non sarà il normale notiziario - che inciderebbe pesantemente sulla vita familiare dei redattori (e sul bilancio dell'agenzia a causa degli onerosi straordinari festivi) - ma intende essere un modo di stare vicino ai lettori e al Sud del mondo anche in queste particolari giornate successive alla lunga pausa imposta dalla sofferta eppure inevitabile e convinta adesione all'insolita iniziativa della Federazione Nazionale della Stampa.
Non solo per il rinnovo del contratto di lavoro giornalistico, già ritardato di due anni, ma soprattutto per la difesa delle condizioni complessive di lavoro e di libertà d'espressione seriamente minacciate dall'intransigenza della maggior parte degli editori e dal tentativo di rendere il mondo dell'informazione, soprattutto quello delle testate minori, sempre più difficile e precario.
Rischi che, grazie al suo particolare editore, la MISNA non corre ma alla cui difesa non può sottrarsi per motivi di solidarietà e di condivisione delle principali cause dello stato d'agitazione. Con alcune "repliche" sul Natale nel Sud del mondo e qualche altro titolo - in una cadenza diversa, più lenta e occasionale rispetto al solito notiziario quotidiano - siamo quindi lieti di interrompere il silenzio, porgendo a tutti auguri di giornate serene in cui prevalgano sentimenti di pace, di fede e di grande spiritualità.