Media: i Balcani tra censura e mostruosità

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"Le accuse rivolte ai media da alcuni organismi internazionali per il ruolo avuto nelle proteste violente di marzo rischiano di alimentare notevolmente il livello di censura, o meglio autocensura, in Kossovo. In seguito all'arresto di un ex membro dell'UCK il responsabile dell'autorità che le Nazioni Unite hanno creato in Kossovo per monitorare i media (TMC - Temporary Media Commission), Robert Gillette, invitava il direttore della della televisione nazionale RTK a stare attenti a come "viene riportata la notizia". La rete RTK ha ricevuto molte critiche per come ha riportato i tragici eventi di marzo" - evidenzia in un approfondito articolo Alma Lama, giornalista della RTK, e corrispondente dell'Osservatorio sui Balcani.

"L'attacco ai media kossovari è chiaro nei due rapporti dell'Organizzazione per la Cooperazione e la Sicurezza in Europa (OSCE) e del TMC dove si afferma che "i media kossovari hanno favorito la violenza" - sottolinea il giornalista della RTK che ricorda la richiesta della TMC all'UNMIK (la Missione in Kossovo dell'Onu) affinchè un consigliere internazionale svolga un'azione di monitoraggio delle notizie emesse dalla televisione pubblica.

 

Rapporto dell'OSCE sui media e le violenze di marzo (in inglese .pdf)

"Le modalità con le quali sono intervenute OSCE e TMC dimostrano il tentativo internazionale di controllare le dinamiche del Kossovo" - ribadisce Astrit Salihu, vicedirettore della televisione pubblica - che sottolinea come sia "assurdo che nel rapporto del TMC si insinui ci possa essere stato un accordo tra i promotori delle proteste violente di marzo e la televisione pubblica". Il vicedirettore denuncia inoltre come durante i fatti di marzo la televisione sia stata costretta a lavorare in un "buio informativo'": "I responsabili della polizia, della KFOR ed anche i politici locali hanno tutti spento i loro cellulari. OSCE e TMC non hanno incluso questi elementi nei loro rapporti. UNMIK e KFOR, se ne sono lavate la mani, come Ponzio Pilato". Il dibattito è tuttora aperto in Kosovo e i media si aspettano sanzioni pecuniarie per aver strumentalizzato la realtà favorendo l'odio etnico. "Una punizione relativa se la si compara al rischio di censura" - nota il corrispondente dell'Osservatorio sui Balcani.

Un altro corrispondente dell'Osservatorio roveretano, Gordana Icevska, vice caporedattrice del settimanale macedone Kapital, approfondisce invece la questione di come gli eventi balcanici vengono riportati dai media internazionali. In visita in nord-america, la giornalista riferisce come i media canadesi hanno riportato lo scandalo reso noto la scorsa settimana, riguardante l'omicidio a freddo di 7 emigranti asiatici nel 2002. "I media canadesi piuttosto di rado scrivono qualcosa che abbia a che fare con la Macedonia. Ma evidentemente questo incidente è stato una sufficiente provocazione per i redattori del maggior quotidiano canadese che li ha spinti a pubblicare un commento dal titolo 'Mostruosità macedone'" - esordisce la giornalista.

Il "Glob and Mail" scrive che "il governo macedone ha scioccato la scena internazionale riconoscendo che sono stati uccisi intenzionalmente sei pachistani e un indiano, nell'intento di mostrare al mondo i risultati della lotta macedone contro il terrorismo". "La Macedonia tenta di iscriversi sul libro degli amici degli USA e degli altri governi occidentali, e di diventare una parte delle loro organizzazioni sin dal crollo della Jugoslavia, oltre dieci anni or sono. Questa nazione balcanica è uno dei paesi che hanno inviato propri soldati in Iraq. Ma questo incidente sarà un freno per tutti" - continua il "Globe and Mail" per concludere dicendo che "c'è qualcosa che non va nella leadership macedone".

"Molto probabilmente questo messaggio ha fatto il giro del mondo. Per il mondo non è importante che la responsabilità cada sull'ex governo o su quello attuale, non interessa se Boskovksi (l'ex ministro della polizia, responsabile secondo il governo attuale dell'omicidio dei 7 emigranti asiatici, ndr) è un membro della VMRO-DMPNE, mentre quelli che hanno portato alla luce lo scandalo sono dell'SDMS. Si dice solo che sono attività commesse dal governo macedone" - commenta la giornalista macedone. In una parola, "mostruosità macedoni": proprio come titola il giornale canadese. [GB]

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