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Libera e Articolo 21: appello alla Tv, "Non oscurate la memoria di don Diana"
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Dopo le vicende dei giorni scorsi, che hanno riaperto le polemiche sull'omicidio di don Peppino Diana, Articolo 21 e Libera Informazione hanno lanciato l'appello "Non oscurate la memoria di don Diana" e invitano il servizio pubblico a dedicare uno speciale sulla figura del sacerdote ucciso quindici anni fa dalla camorra.
"E' mai possibile - scrivono le due associazioni di informazione gionalistica - che non si possa pensare una serata, ricca di approfondimenti, sull'operato di don Peppino, simbolo della resistenza contro lo strapotere e l'arroganza dei clan? E' mai possibile che in un palinsesto televisivo, pieno di inutili repliche, non si possa trovare lo spazio per raccontare la resistenza pacifica di quanti, a Casal di Principe e in tutta la Campania, hanno raccolto il testimone di don Diana? E' mai possibile che non si trovi lo spazio per raccontare dei tanti giovani che da tutta Italia si stanno concretamente "sporcando" le mani, con impegno e sacrificio, nella cooperativa, confiscata ai boss, e dedicata a don Diana? Che fine ha fatto la fiction pensata dalla Rai, su don Peppino? E' importante, proprio in un momento così delicato, non permettere che don Diana e quanti come lui hanno tenuto alta la bandiera dell'onestà e della rinascita civica del nostro paese, non vengano dimenticati, o peggio oscurati. E' compito di tutti mantenerne viva la memoria per perpetuarne l'impegno".
Il caso è stato sollevato nei giorni scorsi dallo scrittore Roberto Saviano che sulle pagine de 'la Repubblica' aveva chiesto pubblicamente "Perchè Pecorella infanga don Peppe Diana?". In una intervista a Articolo21 l'avvocato Gaetano Pecorella - difensore di uno dei condannati per l'omicidio del sacerdote e parlamentare del Pdl - aveva tra l'altro affermato che "Nessuno ha mai detto perché è avvenuto questo omicidio, visto che non c'erano precedenti per ricostruire i fatti. Se uno conosce le carte del processo, conosce che ci sono indicate da diverse fonti, diversi moventi". "Proprio leggendo le carte - replicava Saviano - si evince chiaramente che non è così, Onorevole Pecorella. Perché dice questo? È vero esattamente il contrario. Dalle carte del processo emerge invece che è tutto chiaro. E pure la sentenza della Corte di Cassazione del 4 marzo 2004 conferma che Don Peppe è stato ucciso per il suo impegno antimafia e per nessun'altra ragione".
Nei giorni successivi l'avvocato Pecorella chiesto scusa per le sue affermazioni chiarendo che non voleva offendere la memoria del sacerdote ucciso dalla camorra aveva : "Se sono stato causa di amarezza o ritenete che abbia offeso la memoria di vostro figlio vi chiedo scusa. Ma le mie parole sono state travisate. Mai ho detto che vostro figlio non è stato ucciso dalla camorra né che della camorra non è stato vittima. Ho detto esattamente il contrario".
Ieri il presidente di Libera don Luigi Ciotti si è recato a Casal di Principe nel casertano dove ha incontrato i genitori di Don Peppe Diana e per testimoniare la sua vicinanza ed affetto si è recato sulla tomba del sacerdote nel cimitero cittadino. "A Jolanda e Gennaro- ha riferito Don Luigi Ciotti, dopo l'incontro- ho ricordato che martirio e testimonianza sono nelle lingue antiche un solo termine. La parola martirio significa testimonianza, non solo di un fatto, ma testimonianza di verità che non può essere negata, taciuta. Don Peppe Diana come Giovanni Paolo II disse parlando delle vittime delle mafie è un martire di giustizia, perché testimone di testimonianza cristiana e di una responsabilità civile. Don Peppino - ha proseguito Don Luigi Ciotti- aveva scelto , come dovrebbero fare tutti, la normalità del bene e del coraggio. Il suo impegno era per illuminare le coscienze".
Per don Luigi Ciotti, le scuse formulate ai genitori di don Peppe Diana dall'onorevole Gaetano Pecorella "sono particolarmente significative", ma i genitori del sacerdote ucciso, Iolanda e Gennaro si aspettavano anche la vicinanza della Chiesa: "Ma nessuno c' è, nessuno ha telefonato. Neanche il vescovo di Aversa si è fatto sentire".
Beppe Giulietti, parlamentare e portavoce di Articolo 21, insieme a Lorenzo Diana, ex deputato ds e memoria storica della lotta alla camorra chiede "Perché la fiction su don Diana, annunciata due anni fa, è scomparsa?". Carlo Lucarelli fa sapere che dedicherà in autunno una puntata del suo "Blu Notte" al sacerdote ucciso dalla camorra. [GB]