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Julian Assange e il decennio in cui il giornalismo è andato sotto processo
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Foto: Markus Spiske da Unsplash.com
Al fondatore di Wikileaks è dedicata la prima puntata di Rivoluzionari in codice, il podcast di Wired dedicato alle persone che hanno sognato pericolosamente con internet.
Julian Assange, il giornalista fondatore di WikiLeaks, è una delle figure più cruciali degli ultimi anni di storia della rete. Con la sua organizzazione, e collaborando con gli organi di stampa più prestigiose al mondo, Assange ha ampliato gli spazi del giornalismo e contribuito a ribilanciare i rapporti di forza tra informazione e segreto. Assange lo ha fatto, con WikiLeaks, fornendo ai whistleblower, gli insider che possono fornire alla stampa informazioni altrimenti segrete e inaccessibili, uno strumento di sicurezza informatica per poter comunicare in sicurezza.
In questa prima puntata di Rivoluzionari in codice, ripercorriamo soprattutto l'estenuante battaglia legale in cui Assange è coinvolto da oltre un decennio, una delle vicende che esprime in modo più esplicito le tensioni tra informazione e politica, specialmente negli Stati Uniti. Il successo di WikiLeaks, specialmente a inizio del decennio scorso, rimane uno dei momenti più esplosivi per quanto riguarda le potenzialità radicali della rete e ha rappresentato, a vario titolo, il big bang per altri “sogni pericolosi” che si sono manifestati negli anni a seguire.