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Italia: sciopero dei giornalisti
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Allo scopo di aggiornare i lettori che in questi giorni di sciopero trovassero il sito di Unimondo non aggiornato, pubblichiamo la nota diffusa dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi) il 25 settembre scorso, contenente una dichiarazione del segretario del sindacato unitario dei giornalisti Paolo Serventi Longhi relativa al rifiuto da parte della Federazione degli editori (Fieg) di sedersi al tavolo delle trattative in vista del rinnovo contrattuale, scaduto ormai da quasi 600 giorni. Seguono, per completezza d'informazione, la convocazione della manifestazione di Bologna e la nota relativa alle modalità dello sciopero stabilite per i diversi settori.
"La Federazione italiana editori giornali respinge oggi con una nota la sollecitazione del Ministro del Lavoro Cesare Damiano a riprendere il negoziato con il sindacato dei giornalisti. Una posizione incomprensibile e brutale che non tiene in nessun conto le reiterate disponibilità al dialogo senza pregiudiziali espresse dalla Fnsi. Il Sindacato dei Giornalisti ha legittimamente presentato una piattaforma rivendicativa con richieste salariali e normative, come è sempre avvenuto nella storia delle relazioni sindacali tra le parti. La Fieg ha a sua volta presentato una piattaforma contenente 45 proposte peggiorative del contratto, che mirano a ridurre di quasi il 30 per cento lo stipendio dei giornalisti ed a sostituire il lavoro dipendente con tutte le forme possibili di precariato e di informazione prodotte all'esterno delle redazioni. Non solo, la Fieg blocca anche la riforma della previdenza dell'Inpgi e la delibera di abbattimento contributivo per la riassunzione dei colleghi disoccupati e impedisce persino un confronto sereno sul diritto d'autore proposto dal Governo. Una posizione assurda, che rischia di inasprire ulteriormente la vertenza. Rispondiamo con gli scioperi e con altre iniziative di mobilitazione a livello nazionale e aziendale. Abbiamo la coscienza di aver fatto tutto il possibile per evitare uno scontro, che danneggia le aziende e l'informazione nel Paese. Il Governo, ed in particolare il Ministro del Lavoro, che ha assunto una positiva iniziativa ed ha preannunciato un tavolo congiunto, valuterà la posizione degli editori. La Fnsi dice sì alla ripresa delle trattative ed è disposta a partecipare a un tavolo convocato dal Ministro, nonostante lo schiaffo che la Fieg ha dato al buon senso e agli stessi interessi editoriali".
CONFERMATI TUTTI GLI SCIOPERI: MANIFESTAZIONE A BOLOGNA
Mentre proseguono gli scioperi dei giornalisti dei periodici settimanali, la Segreteria della Federazione della Stampa sta mettendo a punto alcune iniziative che completeranno le azioni di lotta programmate per i prossimi giorni. Restano confermati gli scioperi dei giornalisti dei quotidiani, delle agenzie di stampa e del web per giovedì 5 e venerdì 6 ottobre prossimi, e quelli dei giornalisti delle televisioni e delle radio nazionali, pubbliche e private, per venerdì 6 e sabato 7 ottobre. L'obiettivo è quello di realizzare due giornate di black out dell'informazione per ottenere l'apertura del tavolo per il rinnovo del contratto con gli editori della Fieg, che il Ministro del Lavoro, Cesare Damiano, ha annunciato dopo l'intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. La Giunta Esecutiva della Fnsi e la Consulta delle Associazioni Regionali di Stampa sono state convocate per giovedì 5 ottobre, alle 11.30, a Bologna per una manifestazione che si svolgerà davanti alla sede centrale del Gruppo Riffeser, in via Enrico Mattei, 106. La manifestazione è stata decisa dalla Segreteria per protestare contro le reiterate iniziative di stampo antisindacale promosse dall'editore Riffeser e dai direttori del Quotidiano Nazionale, de Il Resto del Carlino, de La Nazione e de Il Giorno. Una protesta che sarà estesa nelle prossime settimane a tutti i gruppi editoriali dove si cerca di contrastare lo sciopero dei giornalisti e di far uscire i giornali nonostante l'adesione allo sciopero della gran parte dei colleghi,con l'utilizzo improprio di contratti a termine e di collaboratori. Alla manifestazione parteciperanno delegazioni di giornalisti provenienti da tutta Italia e la Vice Presidente della Federazione Internazionale dei Giornalisti Linda Foley, leader del Sindacato di categoria degli Stati Uniti."
LE MODALIT DELLA PROTESTA
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica:
Riportiamo di seguito le modalità degli scioperi proclamati dalla Federazione della Stampa per i prossimi giorni.
I giornalisti dei quotidiani si asterranno dal lavoro nelle giornate di giovedì 5 ottobre e venerdì 6 ottobre per impedire la pubblicazione dei quotidiani nelle giornate di venerdì 6 ottobre e sabato 7 ottobre.
I giornalisti delle agenzie di stampa, dei service, delle strutture sinergiche nazionali e locali, dei giornali telematici, dei siti web e dei portali internet si asterranno dal lavoro dalle ore 7,00 di giovedì 5 ottobre alle ore 7,00 sabato 7 ottobre.
I giornalisti freelance, i collaboratori e i corrispondenti si asterranno dal lavoro per le intere giornate di giovedì 5 e venerdì 6 ottobre.
I giornalisti dell'emittenza radiotelevisiva nazionale pubblica e privata, analogica e digitale, e dei canali tematici satellitari legati o no a network terrestri si asterranno dal lavoro nella giornate di venerdì 6 e sabato 7 ottobre, dalle ore 6,00 di venerdì 6 sino alle ore 6,00 di domenica 8 ottobre.
Nel corso dello sciopero nell'emittenza radiotelevisiva saranno assicurati soltanto i notiziari in forma ridotta previsti da eventuali accordi aziendali. Pertanto, non andrà in onda nessuna trasmissione o rubrica giornalistica, né andranno in onda trasmissioni registrate in giornate precedenti, che abbiano come conduttori o protagonisti giornalisti, né avvenimenti sportivi con la cronaca di giornalisti. In ogni caso sarà assicurata la presenza dei Cdr in tutte le redazioni al fine di predisporre notiziari straordinari in presenza di eventi di particolare gravità e interesse per l'utenza.
I giornalisti dei periodici settimanali stanno attuando le giornate di sciopero con le modalità definite.
Non sono previste deroghe di alcun tipo.