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Informazione: Carta di Gubbio e appello per le Europee
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L'Assemblea degli Stati Generali dell'informazione e la cultura, riunita nei giorni scorsi a Gubbio in un seminario nazionale, ha approvato all'unanimità la "Carta di Gubbio" e un appello a tutti i candidati al Parlamento europeo ad affermare i principi della libertà dell'informazione e della comunicazione. "La 'Carta di Gubbio' è un punto di svolta per quanti guardano e pensano all'Europa come nuova casa dei diritti delle libertà dei cittadini" - commenta il presidente della Fnsi, Franco Siddi agli Stati Generali dell'Informazione. "I diritti alla conoscenza, all'informazione libera secondo la carta europea lanciata oggi, che presuppone garanzie effettive per il pluralismo, il superamento e l'assenza dei conflitti d'interesse ovunque, sono parametri di civiltà che devono trovare pieno riconoscimento nella nuova carta costituzionale dell'Europa unita".
La Carta intende "ribadire con forza i diritti alla libertà dell'informazione, la libertà della ricerca, la libertà della comunicazione, la libertà di espressione culturale rappresentano diritti civili insopprimibili per tutti i cittadini dell'Unione europea". "La censura sotto qualsiasi forma, - si legge - la riduzione al silenzio delle opinioni indesiderate, i conflitti d'interesse, la concentrazione di media, politica e affari in pochissime mani, rappresentano un grave pericolo per il futuro democratico dei singoli stati e della stessa Unione Europea". La Carta ricorda come il Parlamento Europeo ha approvato il 22 aprile una risoluzione sui rischi di violazione, dell'UE e particolarmente in Italia, della libertà di espressione e di informazione, che esplicitamente chiede l'inserimento nella Costituzione per l'Europa di una disposizione specifica sulla necessità di garantire il pluralismo dei media.
Tra gli altri punti la Carta chiede la "separazione del potere economico e mediatico da quello politico"; che sia "stimolata la produzione di contenuti e la nascita di nuove imprese che non siano solo un satellite dei network dominanti"; che siano attuate "le pari opportunità non solo tra i cittadini, ma anche tra le diverse regioni dell'Unione europea per accedere alle vecchie e alle nuove reti"; che sia prevesta ed estesa "una rete di tutele e di percorsi di formazione e qualificazione professionale che garantisca tutti i lavoratori del settore"; che il diritto all'informazione e alla conoscenza non subiscano "forma alcuna di censure o di restrizione, che non siano i limiti già previsti dalle convenzioni e dai trattati a tutela della riservatezza e della dignità"; che "i servizi radiotelevisivi pubblici forniscano ai cittadini un servizio di particolare qualità, garantendo l'accesso ad informazioni, cultura e contenuti di natura diversificata in modo corretto, obiettivo, neutrale e affidabile" come anche recentemente ribadito dal Parlamento europeo; che nella riforma del sistema diffusionale della stampa siano rispettate le "garanzie dei diritti di comunicazione" e che si rispetti il diritto all'informazione ed alla conoscenza attraverso la Rete (Internet).
Su tutti questi punti gli Stati Generale dell'Informazione e della Cultura chiedono l'esplicito impegno delle candidate e dei candidati alle prossime elezioni europee, qualunque sia la lista nella quale partecipano al voto. "Come è avvenuto negli anni '90 per i parametri economici di Maastricht, è tempo che nuovi parametri - di libertà di espressione, di pluralismo, di diritto ad informare e ad essere informati - guidino l'azione e le scelte dell'Unione Europea e degli Stati membri" - sottolineano i promotori. "L'Europa dei cittadini non può nascere veramente se non vengono garantiti diritti di comunicazione essenziali alla qualità della democrazia" - conclude l'appello.
Intanto si è svolta sabato a Firenze la premiazione del Premio giornalistico Mostafà Souhir per la multiculturalità nei media. Promosso dall'ong COSPE, dal Comune di Firenze, da Controradio e dalla Fondazione Fabbrica Europa di Firenze, con il patrocinio della Regione Toscana, il premio, in memoria di un giornalista immigrato attivo sui temi della multiculturalità e dei diritti umani, prematuramente scomparso circa tre anni fa, è un riconoscimento che mira non solo a valorizzare le professionalità di origine immigrata nel campo dei media, ma anche a farle emergere dove siano potenziali. E' stato assegnato a Faustin Akafack e Raymon Dessi, autori della trasmissione Asterisco, messa in onda da diverse radio locali nel bolognese. Il premio alla carriera è stato conferito alla giornalista Rai Maria de Lourdes Jesus, storica voce in radio ed in TV. La menzione speciale giovani è andata ex-aequo a Fabricio Liardi e a Emilia David Dorogoreanu, per il loro impegno e la freschezza di approccio ai temi, che, da giovani, hanno saputo esprimere.
Nel corso della tavola rotonda, che ha preceduto la premiazione, è stata lanciata la proposta di promuovere nuovi simili eventi di respiro nazionale e Jean Leonard Touadi, presidente della giuria, ha ricordato una "vera questione di democrazia" e cioè che "gli immigrati in Italia, circa tre milioni di persone, non possono essere lasciati ai margini dello spazio comunicativo". [GB]