Indymedia: chiusura per pausa di riflessione, non funerale

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Il sito italiano di Indymedia chiude momentaneamente i battenti. Il sito di area no global dopo sei anni "ha bisogno di ripensare il suo modo di essere media, e per farlo ha bisogno di silenzio, di tacere, ha bisogno di ripartire senza rete e di allargare la discussione a 360 gradi". L'annuncio è dato dalla home page del sito.

Indymedia-Italia ricorda che "col passare degli anni persone e strumenti sono entrati in conflitto, e il caso più emblematico è proprio il newswire, l'area a pubblicazione libera, diretta e senza filtri (concetti alla base dell'open publishing), intorno a cui si assiste a costanti polemiche su cosa viene nascosto e perché, sulla pubblicazione di foto e filmati che mostrano i visi delle persone, o dei loro dati personali". Lo stesso vale per le mailing-list che "sono entrate in crisi, fra scarsa partecipazione e/o difficoltà nelle discussioni". Quindi per riflettere ed "evitare il rumore di fondo assordante" il sito sceglie di ripartire "da zero".

Un caso per tutti: la pubblicazione delle foto-caricatura di Ratzinger che fece finire il sito nel mirino della magistratura con l'accusa di vilipendio della religione e della figura del Papa. "Tutto questo è oggetto di riflessione continua perché il senso critico impone di (ri)mettersi in discussione, sempre, ma il rumore di fondo è assordante e c'è bisogno di silenzio" scrivono adesso i mediattivisti sottolineando come chiudere, ma pare solo per un po', sia l'unico modo per "poter ascoltare, osservare, valutare e concentrare le proprie energie sulle idee che altrimenti rischierebbero di restare sommerse. Il silenzio serve a questo, e di energie e idee, parliamone insieme, ripartendo da zero". "Indymedia-Italia chiude per ricominciare" assicurano i mediattivisti.

Così la discussione sul futuro di Indy continua on line: "Su questa pagina verranno date le indicazioni per partecipare alla nuova lista di discussione" - si legge infatti nel sito. Dove, come zuccherino finale, con la solita verve polemica che li contraddistingue, i seguaci di Indymedia lanciano un messaggio-avvertimento ai "becchini dei media ufficiali": "il funerale è stato annullato e lo scoop si è afflosciato".

Il portale italiano è nato nel 2000 e nella presentazione del sito si leggeva: "Indymedia è un network di media gestiti collettivamente per una narrazione radicale, obiettiva e appassionata della verità. Ci impegniamo con amore e ispirazione per tutte quelle persone che lavorano per un mondo migliore, a dispetto delle distorsioni dei media che con riluttanza si impegnano a raccontare gli sforzi dell'umanità libera". Sono state molte le denunce nate proprio sul sito di Indymedia. Nel 2004 il portale, che pubblicava numerose fotografie del G8 di Genova, fu misteriosamente oscurato dall'Fbi, fatto che suscitò plemiche e contestazioni.

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