Catania: mensile antimafia nel mirino di ignoti

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Domenica 18 marzo ignoti sono entrati nella redazione di Casablanca, mensile del catanese impegnato sulle tematiche della denuncia sociale e dell'antimafia. La notizia nei giorni scorsi è stata diffusa da PeaceLink, Associazione Rita Atria e dal portale internet Censurati.it, quest'ultimo fondato e gestito da Antonella Serafini, collaboratrice della rivista stessa. I ladri sono entrati senza nessun segno d'infrazione o scasso, ma come "se avessero le chiavi", segnala l'articolo su PeaceLink, trafugando il computer principale della redazione.

Il danno economico, per una redazione totalmente autogestita e autofinanziata, è sicuramente ingente. In un durissimo articolo di condanna l'Associazione Rita Atria aggiunge altri particolari. Il computer trafugato conteneva tutti i dati e gli articoli della redazione. Inoltre normalmente Riccardo Orioles, tra i fondatori e anima del mensile, spesso passa le notti in redazione. Proprio quella notte lui non c'era, i ladri forse lo sapevano la domanda posta dall'Associazione. Desta preoccupazione il movente del gesto, che molto probabilmente non è di natura economica(altrimenti il furto sarebbe stato molto più ingente).

Il Step1, legato alla Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell'Università di Catania, ipotizza che il furto sia avvenuto per poter esplorare il contenuto dell'hard disk ed eliminare gli articoli scomodi. In questi mesi Casablanca ha denunciato tantissimi avvenimenti e intrecci tra economia, politica e mafia in terra siciliana e quindi è diventato scomodo per tanti. Alcune delle inchieste è possibile leggerle dal sito Le siciliane , mentre su Casablanca è possibile leggere anticipazioni e articoli dai numeri in uscita della rivista.

Antonella Serafini, in una "lettera aperta ai signori ladri" avanza la possibilità di un tentativo di intimidazione da parte dei poter forti catanesi. Tante le espressioni di solidarietà giunte al mensile e ai suoi collaboratori. L'Associazione Rita Atria, come già detto, dopo essere stata la prima a dare la notizia mercoledì scorso, ha poi emesso una aperta dove invita ad "essere VIVI" e a non esprimere solo una solidarietà superficiale. Propone quindi di sottoscrivere un abbonamento (riportando in fondo all'articolo tutti i dati per sottoscriverlo).

L'Associazione PeaceLink in un comunicato stampa firmato dal segretario Giacomo Alessandroni invita a mandare email di solidarietà a Riccardo Orioles. Altre forti prese di posizione sono arrivate dal "Comitato per la Partecipazione e la Democrazia di Catania, che definisce Casablanca "una voce di informazione forte, senza peli sulla lingua, libera, autonoma e democratica" e da varie testate d'informazione, come per esempio Antimafia2000, Narcomafie e dai ragazzi della Locride impegnati contro la 'ndrangheta.

Riccardo Orioles e Graziella Proto, direttori e fondatori della rivista, negli anni Ottanta hanno partecipato all'esperienza de "I Siciliani" (il mensile fondato e diretto da Giuseppe Fava, giornalista ucciso dalla mafia il 5 gennaio 1984. La sua morte portò inesorabilmente alla chiusura, schiacciato dai debiti economici, de "I Siciliani". Casablanca, vent'anni dopo, rappresenta il tentativo di Riccardo e Graziella di tentare un'esperienza simile e di far rivivere quell'esperienza, ancora oggi esempio morale e civile per giornalisti e attivisti sociali di tutta Italia.

di Alessio Di Florio

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