Armi: protocollo di Nairobi e nuova legge in Israele

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A fine aprile i ministri degli Esteri di undici paesi africani hanno firmato a Nairobi un protocollo d'intesa per ridurre la circolazione delle armi leggere in Africa. Il Protocollo di Nairobi su prevenzione, controllo e riduzione delle armi leggere e di piccolo calibro è stato sottoscritto da undici paesi del corno d'Africa e della regione dei Grandi Laghi: Burundi, Ruanda, Uganda, Kenya, Repubblica Democratica del Congo, Sudan, Tanzania, Gibuti, Eritrea e Seychelles. I governi, con questo accordo, devono necessariamente risolvere i conflitti interni che attraggono i flussi di armi leggere in Africa centrale e orientale. Il protocollo impone ai governi di mettere al bando la fabbricazione illegale, il traffico, il possesso e l'abuso delle armi leggere e di piccolo calibro - riporta Joyce Mulama per Ipsnews.

Durante una conferenza stampa, il ministro degli Esteri del Kenya, Kalonzo Musyoka, ha spiegato che "la principale caratteristica dei conflitti in atto è la presenza di armi leggere e di piccolo calibro, facilmente reperibili sia legalmente che illegalmente, e che diffondono morte e sofferenza". "Il traffico di armi è un problema che investe molti paesi della regione e siamo a Nairobi per trovare una soluzione" - ha detto a Ipsnews Ali Abdalrahaman Numeri, ambasciatore sudanese in Kenya.

I dati del 2003 del progetto di ricerca Small Arms Survey di Ginevra, parlano di circa 30 milioni di armi di piccolo calibro nell'Africa sub-Sahariana. L'Onu ha adottato nel 2001 un "programma di azione per prevenire, combattere ed eliminare il commercio illegale di armi leggere e di piccolo calibro". Va ricordato che nel luglio dello scorso anno si è svolto a New York il primo incontro biennale dell'Onu per discutere l'implementazione del Programma di azione sulle armi leggere. Tra le questioni più urgenti trattate vi è stata quella del mercato nero delle armi, della marcatura internazionale per rintracciare le piccole armi e dell'assistenza ai paesi che cercano di liberarsi dai traffici di questi strumenti, che secondo l'Onu, uccidono ogni anno 500.000 persone.

E' cominciata ieri a Ginevra la seconda parte della sessione 2004 della Conferenza sul disarmo che si protrarrà fino al 27 giugno. Israele ha informato della nuova legge sull'export di armi che entrerà in vigore il prossimo 1 giugno. Oltre a introdurre controlli più restrittivi sul trasferimento di prodotti chimici, biologici, batteriologici e nucleari, la nuova normativa proibisce l'esportazione di prodotti, tecnologie e servizi per armi di distruzione di massa e stabilisce un sistema di licenze per l'esportazione di tecnologie e programmi dual-use. [GB]

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