Amnesty International: sicurezza a scapito dei diritti umani

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Mentre il G8 prospetta la creazione di un Gruppo d'azione contro il terrorismo e nuove misure per la sicurezza internazionale, l'ultimo Rapporto
Annuale" target="_blank di Amnesty International documenta le ripetute violazioni dei diritti umani come una drammatica conseguenza della lotta al terrorismo.

"In ogni parte del mondo la gente è più insicura oggi di quanto lo sia mai stata dalla fine della Guerra Fredda" ha dichiarato Irene Khan, Segretaria Generale di Amnesty International, presentando il Rapporto 2003 dell'organizzazione per i diritti umani.

"Nell'ultimo anno la guerra in Iraq ha dominato l'agenda internazionale, ma lontano dagli occhi del mondo una miriade di conflitti dimenticati ha causato alti costi in termini di diritti e vite umane, in luoghi assai diversi tra loro come Costa d'Avorio, Colombia, Burundi, Cecenia e Nepal" ha aggiunto.

"Quello che accade in Iraq e in Israele e nei Territori Occupati fa notizia, al contrario di ciò che succede nella zona di Ituri, nella epubblica Democratica del Congo, nonostante l'imminente minaccia di un genocidio. Spostare l'attenzione sulle crisi nascoste, proteggere i diritti delle vittime dimenticate è la più grande sfida che abbiamo davanti a noi".

Il Rapporto Annuale 2003 di Amnesty International descrive le violazioni dei diritti umani avvenute nel 2002 in 151 paesi. In particolare: accertate o possibili esecuzioni extragiudiziali / uccisioni illegali in 42 paesi; persone "scomparse" o rimaste "scomparse" dagli anni precedenti in 33 paesi; segnalazioni di maltrattamenti o torture da parte delle forze di sicurezza, della polizia o di altre autorità statali in 106 paesi; accertati o possibili prigionieri di coscienza in 35 paesi; arresti arbitrari, detenzioni arbitrarie o detenzioni senza accusa né processo in 54 paesi; emissioni di condanne a morte in 61 paesi; esecuzioni di condanne a morte in almeno 28 paesi; gravi violazioni dei diritti umani (uccisioni deliberate e arbitrarie
di civili, torture, cattura di ostaggi) commesse da gruppi armati di opposizione in 32 paesi.

In nome della lotta al "terrorismo", i governi hanno intensificato la repressione degli oppositori politici, hanno compiuto arresti arbitrari e hanno introdotto leggi ad ampio raggio e spesso discriminatorie che hanno minato le fondamenta del diritto internazionale sui diritti umani e del diritto umanitario. Nella ricerca di sicurezza politica ed economica, in tutto il mondo i diritti umani fondamentali sono stati calpestati e le conseguenti sofferenze di milioni di persone sono rimaste largamente ignorate.

Le campagne condotte da AI nel corso del 2002 hanno dato diversi risultati positivi come la scarcerazione di prigionieri di coscienza (tra cui il giornalista russo Grigory Pasko) e i passi avanti verso la giustizia in Sierra Leone, con l'istituzione di un tribunale speciale che si occuperà dei crimini commessi in questo paese, e verso la giustizia mondiale, con l'entrata in funzione della Corte penale internazionale.

Fonti: Amnesty International Italia, Rai news 24, Oneworld TV;

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