Rete Pace Disarmo: “Il Libano non sia la nuova Gaza. Bisogna fermare la guerra”

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Foto: Unsplash.com

Le azioni di guerra in corso in Libano rischiano di diventare un nuovo, sanguinoso passo di escalation verso una guerra aperta e totale in Medio Oriente. Rete Italiana Pace Disarmo chiama alla mobilitazione allargata affinché le istituzioni italiane ed europee si assumano la responsabilità di passi concreti che impediscano l’inizio di una situazione di violenza e carneficina simile a quella in corso a Gaza.

Il Libano sta diventando la nuova Gaza, l’ennesimo passo verso l’allargamento della guerra a tutto il Medio Oriente. Dopo i tremendi attentati dei cercapersone e dei walkie-talkie dei giorni scorsi, anche la data scelta per lanciare la nuova offensiva su un Paese sovrano – il giorno di apertura a New York dell’Assemblea generale dell’Onu – è indicativa non solo del disprezzo per le sofferenze verso la popolazione civile, ma anche di ogni norma del diritto internazionale.

Questo nuovo fronte di guerra non vede come attori solo il governo estremista e fondamentalista di Netanyahu e le milizie di Hezbollah, ma anche gli Usa e l’Unione Europea che non hanno voluto adottare sanzioni efficaci verso Israele e attenersi agli obblighi previsti dalle prescrizioni della Corte Internazionale di Giustizia in merito alla potenziale violazione di diversi articoli della Convenzione contro il genocidio.

Proseguire il rifornimento di armamenti verso Israele – nonostante 41 mila morti e il lancio sulla popolazione di Gaza di oltre 80 mila tonnellate di bombe – rappresenta una vera e propria luce verde per la costruzione, “dal Giordano al mare”, della “Grande Israele” in cui i palestinesi sono cancellati e i loro territori confiscati ed annessi. Ciò che sta avvenendo è la negazione nei fatti (e nelle risoluzioni del parlamento israeliano) della politica di “due popoli, due stati”.

Analogamente al popolo palestinese e a quello israeliano, anche quello libanese, dopo aver conosciuto una sanguinosa guerra civile e diverse devastanti occupazioni militari del proprio territorio, ha diritto a vivere in pace ed in sicurezza. Il Libano attraversa da tempo una situazione complicata. Qui hanno trovato rifugio oltre 1 milione di profughi siriani e dal 1948 circa 500mila rifugiati palestinesi cacciati dalle proprie case. La situazione economica è al collasso e il delicato mosaico etnico e plurireligioso rischia di saltare.

Di tutto ha bisogno il Libano fuorché di nuove guerre e nuovi orrori. Il fatto che Israele e Iran considerino il Libano alla stregua di un loro campo di battaglia deve finire.

Occorre fermare la guerra subito!...

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