Mondo: ucciso Frère Roger, uomo di conciliazione e di pace

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Si susseguono le reazioni di cordoglio per l'uccisione da parte di una squilibrata di Frère Roger, il fondatore e priore della comunità ecumenica di Taizé in Francia. I giovani della Giornata mondiale della gioventù convenuti a Colonia (GMG) sono "sotto shock", mentre per tutta la notte la Chiesa di Sant'Agnese a Colonia, il centro di spiritualità della comunità di Taizè, ha organizzato un'adorazione in memoria del suo fondatore e priore.

Immediata anche la reazione del comitato organizzatore tedesco che ha appreso "con sgomento" la notizia dell'assassinio di frere Roger. "Tutti i partecipanti della Gmg pregano per questo grande personaggio" - si legge in un comunicato diffuso nella notte da Heiner Koch, segretario generale del comitato. Secondo una radicata tradizione, alla Comunità di Taizé spettava un ruolo di primo piano per la dimensione spirituale della Giornata Mondiale della Gioventù. Tra i giovani che si trovano a Colonia non pochi sono coloro che negli anni si sono recati a Taizè e che conoscono la comunità ecumenica che ogni anno organizza un raduno tra Natale e Capodanno in diverse città europee. Dalla città tedesca è rientrato immediatamente Fratello Alo㯀s, tedesco, 51 anni, che frère Roger aveva nominato proprio successore. Frère Roger aveva compiuto 90 anni il 12 maggio scorso e negli ultimi tempi la sua salute era peggiorata tanto da manifestare l'intenzione di abbandonare entro la fine dell'anno le funzioni di priore.

Nel corso dell'Udienza Generale di questa mattina a Castel Gandolfo, papa Benedetto XVI ha ricordato la lettera ricevuta proprio ieri da frère Roger Schutz nella quale il monaco, manifestando il rammarico per non poter essere a Colonia a causa delle sue condizioni di salute, esprimeva al Pontefice la comunione della Comunità di Taizé: "noi siamo in comunione con Lei e con coloro che sono riuniti in Colonia".

"Ogni incontro con frère Roger è stato per me un dono prezioso" - commenta Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose e grande amico di frère Roger dal 1965. "La sua morte - dice all'agenzia Sir padre Bianchi - è una notizia sconvolgente che mi tocca in profondità. È stato certamente uno degli uomini più carismatici della seconda metà del secolo scorso. Un cristiano con la passione per Cristo. Un uomo pieno di capacità visionarie. Il primo che, in un certo senso, ha iniziato le Giornate della gioventù dando vita al Consiglio dei giovani negli anni '70". Per Enzo Bianchi la fine enigmatica e violenta di Frère Roger corona una vita spesa per la Chiesa e per i poveri del mondo. "Attraverso di lui posso dire di aver conosciuto un santo: sicuramente tutti quelli della mia generazione e di quelle successive si sentiranno più poveri senza questo grande testimone di Cristo".

"Grande figura di cercatore e testimone di Dio, appassionato dell'unità dei cristiani e della riconciliazione" - così lo ricorda il presidente della Conferenza episcopale francese monsignor Jean-Pierre Ricard. La conferenza episcopale tedesca lo ricorda come un uomo che "ha dedicato la sua vita al messaggio di Gesù di fratellanza di tutti gli uomini e della pace in particolare fra le chiese le confessioni e le religioni" e paragona il sui destino a quello stesso di Gesù e di altri testimoni del messaggio di pace fra gli uomini come Martin Luther King.

Frère Roger, al secolo Roger Schutz, aveva fondato la Comunità di Taizé nel 1940, quando era un giovane pastore protestante in un'Europa sconvolta dagli orrori di una guerra che avrebbe fatto decine di milioni di morti. Il piccolo villaggio di Taizé, che Frère Roger aveva raggiunto in biciletta, si trova infatti vicinissimo a quella linea di demarcazione che divideva in due la Francia ed era quindi ben collocato per accogliere le persone che fuggivano dagli orrori della guerra, tra cui anche molti ebrei e perseguitati dal nazismo. Da allora, la Comunità ecumenica di Taizé si è diffusa dal cuore della Borgogna a diverse parti del mondo, ad esempio tra i poveri del Bangladesh, del Brasile, del Senegal, della Corea e anche di New York cercando di portare il suo messaggio di "guarigione delle lacerazioni che dividono i cristiani" perchè, proprio nella riconciliazione dei credenti in Cristo, Frère Roger ha visto la strada per superare anche i conflitti nell'umanità. La comunità si era, infatti, subito distinta per il grande sforzo ecumenico di conciliazione tra le diverse anime del cristianesimo.

Oggi sono più di 100 i sacerdoti, provenienti da una trentina di paesi diversi, presenti nella comunità di Taizé, che non dispone di capitali e non accetta doni, vivendo solo del prodotto del proprio lavoro. Annunciato a marzo scorso dal cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, il prossimo incontro internazionale della comunità, il 28mo, è previsto dal 28 dicembre al 1° gennaio 2006 nel capoluogo lombardo. [GB]

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