La strada in salita dell’accordo Bangkok-Phnom Penh

Stampa

Foto: Unsplash.com

di Emanuele Giordana

I  generali thai  e cambogiani hanno concordato di sospendere il fuoco e bloccare i movimenti militari lungo il confine fino a lunedì prossimo, quando i due ministri della Difesa si incontreranno ma martedì  secondo la stampa tailandese, Bangkok ha accusato e condannato la Cambogia di aver intenzionalmente violato l’accordo di cessate il fuoco entrato in vigore a mezzanotte, sparando in seguito contro numerose località thailandesi. E’ in salita la strada dopo che, con alle spalle oltre trenta morti in maggioranza civili e con oltre 300mila sfollati lungo la linea del confine, Thailandia e Cambogia si sono incontrate lunedi  in Malaysia e hanno firmato un cessate il fuoco “incondizionato” scattato alla mezzanotte dello stesso giorno. Ma lo hanno fatto mentre ancora parlavano le armi che da giovedi scorso hanno segnato l’ennesimo conflitto di frontiera tra i due regni asiatici durato 5 giorni.

L’incontro si è svolto a Putrajaya, centro della della Malaysia a Sud di Kuala Lumpur e nuovo centro amministrativo federale della Malaysia. A far convenire il premier ad interim thai Phumtham Wechayachai e il primo ministro cambogiano Hun Sen è stato Anwar Ibrahim che oltre ad essere a capo del suo Paese ha anche la presidenza dell’Asean, l’associazione regionale che raccoglie dieci Paesi del Sudest asiatico. Benché rappresentante di un’associazione in crisi (per la guerra birmana e i dazi Usa per i quali ogni Paese si è mosso in ordine sparso) e preoccupato dalla situazione interna in cui è contestato per l’aumento del costo della vita in Malaysia, Anwar si è speso subito per ottenere una tregua. Ma fino a sabato sembrava che la sua mediazione non avesse fatto progressi e, soprattutto, che fosse stata rifiutata dalla Thailandia, molto superiore militarmente alla Cambogia. Poi qualcosa è cambiato: è intervenuto il presidente Trump, con dichiarazioni roboanti nel suo stile, mentre sotto traccia lavoravano i cinesi, tra i primi a intervenire sin dal primo giorno dei combattimenti per calmare le acque. La Malaysia si è detta pronta a coordinare la formazione di una squadra di monitoraggio per verificare e garantire l’attuazione del cessate il fuoco...

Segue su Atlanteguerre.it

Ultime su questo tema

Basta guerra fredda!

30 Agosto 2025
Il recente vertice di Anchorage ha aperto spiragli per un futuro meno segnato da conflitti e contrapposizioni. (Alex Zanotelli e Laura Tussi)

Global Sumud Flotilla: resistere per esistere

29 Agosto 2025
Dal Mediterraneo a Gaza: la più grande flottiglia civile mai organizzata per denunciare il genocidio e portare solidarietà al popolo palestinese. (Articolo 21)

Un candidato presidente ucciso in Colombia accende il clima delle presidenziali

23 Agosto 2025
L' omicidio dell'ex senatore Miguel Uribe Turbay scalda ancor di più il clima in Colombia. (Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo)

“Freedom Flotilla”: la violazione dei diritti umani e il silenzio dell’Occidente

18 Agosto 2025
La “Freedom Flotilla” fermata da Israele: l’attivista Antonio Mazzeo denuncia la violazione dei diritti umani e il silenzio dell’Occidente. (Laura Tussi)

Hiroschima, Nagasaki e il genocidio

09 Agosto 2025
Sono 80 anni dai bombardamenti nucleari di Hiroshima e Nagasaki del 6 e 9 agosto. (Other-News)

Video

'Invictus': Time to Rebuild Our Nation