Julian Assange "lei è un uomo libero"! - Aggiornato

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Foto: X.com

26 giugno 2024 "Colpevole di cospirazione per ottenere e diffondere informazioni sulla difesa nazionale".  Poche e tuttavia pesanti parole per mettere fine a un calvario giudiziario durato 14 anni. Julian Assange si è dichiarato colpevole davanti alla giustizia americana nel tribunale di Saipan, sulle Isole Marianne Settentrionali, territorio Usa nell'Oceano Pacifico. L'ammissione del 52enne fondatore di Wikileaks faceva parte del procedimento del patteggiamento concesso dal presidente americano Joe Biden, che gli ha permesso di partire per la sua Australia da uomo libero.  Assange non potrà tornare negli Stati Uniti a meno che non gli venga concesso il permesso, ha annunciato il Dipartimento di Giustizia americano dopo il patteggiamento e la messa in libertà del fondatore di Wikileaks."In conformità con l'accordo di dichiarazione di colpevolezza, ad Assange è vietato tornare negli Usa senza autorizzazione", ha affermato il ministero in una dichiarazione pubblicata mentre il 52enne australiano è in volo per Canberra. 

Quando il giudice gli ha chiesto cosa avesse fatto per commettere il reato di cui è accusato, Assange ha risposto: "Ho incoraggiato la mia fonte a fornire informazioni classificate al fine di pubblicarle. Credo che il Primo emendamento protegga tale attività...". Il fondatore di Wikileaks non ha quindi rinunciato a togliersi un sassolino dalla scarpa, sottolineando che a suo parere "il Primo emendamento e l'Espionage act sono in contraddizione tra loro, ma accetto che sarebbe difficile vincere una causa del genere date tutte queste circostanze". Julian Assange "lei è un uomo libero"! ha detto il giudice alla fine dell'udienza.

La moglie Stella ha ammesso che "non erano sicuri fino alle ultime 24 ore che ciò stesse realmente accadendo". WikiLeaks ha annunciato su X che Assange partirà per l'Australia nelle prossime ore, aggiungendo che il patteggiamento "non avrebbe mai dovuto esserci". 

25 giugno 2024 - “Julian Assange è libero”, lo ha scritto  Wikileaks in una dichiarazione pubblicata ieri mattina su X. Il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, è stato liberato infatti dal carcere nel Regno Unito dopo 1901 giorni di detenzione e dopo essersi dichiarato colpevole di una singola accusa di violazione della legge sullo spionaggio negli Stati Uniti. "Assange – scrive Al Jazeera –  si dichiarerà colpevole di aver cospirato per ottenere e divulgare documenti riservati della difesa nazionale degli Stati Uniti, secondo un documento depositato al tribunale distrettuale degli Stati Uniti per le IsoleMarianne Settentrionali".

L’attivista, adesso, è diretto proprio in territorio americano, nelle Isole Marianne Settentrionali, per affrontare un giudice come parte del patteggiamento che dovrebbe ridargli la libertà e la possibilità di tornare in Australia. Si prevede che comparirà in tribunale mercoledì mattina ora locale.

Secondo i termini del nuovo accordo, i pubblici ministeri del dipartimento di giustizia chiederanno una condanna a 62 mesi, che equivale agli oltre cinque anni che Assange ha scontato in un carcere di massima sicurezza a Londra mentre combatte contro l'estradizione negli Stati Uniti. Il patteggiamento riconoscerebbe il tempo gia' trascorso dietro le sbarre, consentendo ad Assange di tornare immediatamente in Australia, il suo paese natale. Il fondatore di Wikileaks è accusato di 18 capi di imputazione in una incriminazione del 2019 per il suo presunto ruolo nella diffusione di carte top secret, reato che comporta un massimo di 175 anni di prigione, anche se e' altamente improbabile che possa essere condannato ad una simile pena. Assange era perseguito dalle autorità statunitensi per aver pubblicato documenti militari riservati forniti dall'ex analista dell'intelligence dell'esercito Chelsea Manning nel 2010 e nel 2011.

Il governo australiano ha dichiarato ieri che il caso ci Julian Assange si è "trascinato fin troppo a lungo" e il primo ministro Anthony Albanese è stato chiaro: "non cera nulla da guadagnare continuando la sua incarcerazione", ha dichiarato.

Con la fine del calvario giudiziario di Assange, si conclude anche quello dei suoi familiari. In una dichiarazione ai media australiani in seguito alla notizia di un patteggiamento con la giustizia americana, Christine Assange,  madre di Julian Assange, ha affermato di essere "grata che il calvario" del figlio "stia finalmente giungendo al termine: ciò dimostra l'importanza e il potere della diplomazia silenziosa. Molti - ha aggiunto - hanno sfruttato la situazione di mio figlio per portare avanti i propri programmi, quindi sono grata a quelle persone invisibili e laboriose che hanno messo al primo posto il benessere di Julian. Gli ultimi 14 anni hanno messo a dura prova me come madre". 

Negli scorsi mesi non era circolata alcuna indicazione di una imminente intesa tra le parti. La giustizia britannica continuava a rimandare una decisione definitiva, mentre era noto solo che tra gli avvocati di Assange e gli Stati Uniti fosse stata avviata una trattativa per evitare che il 52enne australiano dovesse passare il resto dei propri giorni in un carcere di massima sicurezza americano. Fondamentale, nel corso di tutti questi anni, come si ricorda anche dal profilo X di Wikileaks, è stata la campagna di sostegno internazionale che non ha mai permesso di abbassare l’attenzione sul suo caso: “Questo è il risultato di una campagna globale che ha coinvolto organizzatori di base, attivisti per la libertà di stampa, legislatori e leader di tutto lo spettro politico, fino alle Nazioni Unite – si legge – Ciò ha creato lo spazio per un lungo periodo di negoziati con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti che ha portato a un accordo che non è stato ancora formalmente finalizzato. Assange dopo più di cinque anni in una cella di 2×3 metri, isolato 23 ore al giorno, presto si riunirà alla moglie Stella Assange e ai loro figli che hanno conosciuto il padre solo da dietro le sbarre” conclude la nota.

Il caso di Julian Assange ha avuto un impatto profondo sulla politica internazionale, animando un ampio dibattito sui diritti umani e sulla libertà di stampa sostenuto fin da principio da Amnesty International. Assange aveva fondato Wikileaks nel 2006, un'organizzazione dedita alla pubblicazione di materiale secretato, ma la ribalta mondiale è stata raggiunta nel 2010 con la diffusione una serie di notizie riservate grazie all'aiuto di Chelsea Manning, ex soldato dell'esercito americano, relative alle relazioni diplomatiche tra Washington e i suoi alleati e in particolare alle violenze commesse dall’esercito americano in Iraq e Afghanistan. Tra i file c'era il video di un attacco con un elicottero Apache del 2007 da parte delle forze americane a Baghdad che uccise 11 persone, tra cui due giornalisti della Reuters. Il governo degli Stati Uniti avviò un'indagine penale e alla fine Manning è stata condannata e incarcerata, anche se in seguito la sua pena è stata commutata.

La sua liberazione rappresenta una vittoria per i sostenitori della libertà di stampa e dei diritti umani.

Per approfondire la storia di Julian Assange?

Nato nel 1971 a Townsville, nello stato australiano del Queensland, e diventato padre a soli 18 anni, Assange ha iniziato a interessarsi ai computer in giovane età mettendo a frutto le sue potenzialità in matematica. All'inizio degli anni '90 era considerato uno degli hacker australiani più esperti, come ricorda il Guardian, e nel 1995 Assange fu accusato, insieme ad un amico, di decine di attività di hacking, sottolinea la Bbc. E' stato multato per diverse migliaia di dollari australiani ed è riuscito a sfuggire alla prigione solo a condizione che non avesse commesso nuovamente un reato. Decise allora di entrare nel mondo accademico, collaborando alla stesura di un libro che fu un bestseller sul lato emergente e sovversivo di Internet, prima di studiare fisica e matematica... Questa parte segue su Adnkronos.com

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