Italia: paese degli abusivi

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Legambiente e Libera promuovono insieme una petizione per dire no al condono edilizio proposto dal Governo; un'adesione per negare "quella vera e propria industria del cemento illegale, caratterizzata da forti e comprovate connessioni con la criminalità organizzata, che rappresenta una gravissima minaccia per il patrimonio ambientale, storico e archeologico del nostro Paese."

"Mentre Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti discutono della sanatoria - avverte Legambiente - in Italia potrebbero essere come minimo 600 le costruzioni abusive erette nell'ultima settimana. Nel 2002 sono state costruite 30.821 abitazioni, con una media appunto di circa 600 a settimana". Sanando le case abusive il valore degli immobili raddoppierà passando dagli attuali 23,47 miliardi in nero ai circa 47 miliardi legalizzati. Un affare colossale per l'industria del mattone selvaggio e i clan dell'ecomafia.

Quanto all'appello di Legambiente e Libera sono state tantissime le adesioni: 27.580 le firme raccolte fino al 18 settembre, con un ritmo di 4.000 adesioni al giorno.

Anche l'Associazione culturale I Sardi denuncia come il condono edilizio annunciato dal Governo Berlusconi rischi di danneggiare non poco la loro regione dove frequenti sono i casi di abusivismo. "L'impatto ambientale potrebbe rivelarsi a dir poco devastante. L'Associazione ricorda che "in Sardegna i nuovi casi di abusivismo edilizio sono calati nel 2002 di ben il 10,8 % rispetto al 2001, con il condono i dati del 2003 saranno destinati a una brusca risalita".

Sulle aree demaniali, essendo le più appetibili per la loro posizione, sono tantissimi gli abusi edilizi. Nel 2002 solo in Campania sono 575 gli abusi accertati, in Calabria 550, in Puglia 385, in Sicilia 563.

Il Wwf denunciando gli effetti nefasti del condono edilizio per il nostro territorio, diffonde

le prime elaborazioni del Progetto Urbex sull'urbanizzazione delle coste italiane realizzato con l'Ente spaziale Europeo. (RB)

Fonti: Legambiente, Libera, Wwf, Associazione Culturale i Sardi

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